Numero 190, pag 1 - Aprile 2015

In occasione dell'incandescente e partecipata manifestazione del 18 aprile scorso a Roma, è stato proclamato uno SCIOPERO UNITARIO (di tutte e 5 le Organizzazioni sindacali rappresentative) GENERALE (esteso a tutte le categorie di lavoratori) PER LA SCUOLA. Erano almeno 7 anni che non si verificava, finalmente si è realizzato che i problemi della  scuola riguardano tutti i cittadini e non solo gli insegnanti, sono una questione di coscienza civile che coinvolge il presente e il destino delle generazioni future. LA DATA DELLO SCIOPERO E' IL 5 MAGGIO. 

 

La data del 5 non è stata scelta a caso, ma coincide con il giorno di somministrazione della prova di italiano dell'INVALSI nella primaria, data ottima per dare un forte segnale di dissenso al governo e al suo disegno di riforma della scuola, l'ennesima, la peggiore!

Ora tocca a tutti i docenti offrire il loro contributo per salvaguardare la dignità della professione.

E' necessario che TUTTI gli insegnanti scioperino, le scuole devono rimanere chiuse!

CHI NON HA IL CORAGGIO DI RIBELLARSI NON HA IL DIRITTO DI LAMENTARSI!

Questa volta, anche per i più reticenti, non sarà più possibile nascondersi dietro l'alibi della mancata unità sindacale perchè questa riforma, se non altro, ha avuto il pregio di mettere tutte le sigle d'accordo.

È l'ultima chance per far capire al governo e a Renzi come la sua non sia una riforma ma un mostro giuridico che, se approvato, assesterà il colpo di grazia alla già danneggiata scuola italiana e ai docenti, anche se il primo ministro dichiara di non comprendere le ragioni di tanto dissenso.

Cosa prevede il DDL 2994/2015

- ASSUNZIONI

 Prevede che saranno assunti in ruolo solo i vincitori del Concorso Profumo (fino al 50%), i precari presenti nelle GaE (altro 50%) e solo per l'anno scolastico 2015/2016. Sempre ammesso che questo avvenga, dal momento che abbiamo assistito ad un balletto continuo di cifre rispetto al numero di assunzioni, quale sarà il destino dei candidati presenti nelle GaE non assunti entro il 2017, anno in cui le graduatorie decadranno? E, peggio ancora: quale sarà il destino dei precari di seconda e terza fascia di Istituto? Soprattutto di coloro che si sono sottoposti, dopo anni di servizio, al giro di giostra di PAS e TFA per acquisire l'abilitazione foraggiando, loro malgrado, le università italiane con il miraggio di un'assunzione certa (art. 8)? Leggendo il DDL, veniamo a scoprire che i docenti precari lavoreranno per non più di 36 mesi, oltre i quali non potranno più essere destinatari di contratto (art. 12). Viene così stravolto il senso della sentenza della CGE.

- Chiediamo un decreto per le assunzioni che risolva il problema del precariato, che non cancelli la possibilità di lavoro per i precari delle graduatorie di istituto.

- L'AUTONOMIA

Il POF, che diventa Piano triennale dell'offerta formativa, non sarà più di competenza del Collegio dei docenti. Gli organi collegiali in cui i docenti ora sono chiamati a deliberare, si trasformeranno semplicemente in organi dal potere consultivo, quindi privati di ogni potere deliberante perfino rispetto alla didattica! Il dirigente scolastico assumerà il pieno controllo, elaborerà il POF e lo attuerà. Questa è una vera e propria minaccia per la qualità dell'offerta formativa, il dirigente non è un esperto di didattica!

- L'ORGANICO

Il dirigente sceglierà i docenti che risulteranno "più adatti a soddisfare le esigenze della scuola", proporrà incarichi di durata triennale agli insegnanti iscritti negli albi territoriali che includono: neoassunti, docenti di ruolo già in servizio presso altre istituzioni scolastiche, docenti che richiedano la mobilità, soprannumerari. È a repentaglio la stabilità di lavoro per tutti, anche per chi è in ruolo da vecchia data. Possiamo immaginare quali saranno i requisiti per essere scelti dai dirigenti: sicuramente li insegnanti, abituati ad esercitare il pensiero critico, anche qualora implichi l’espressione del dissenso, rischieranno di non essere graditi. Avranno molte più opportunità i colleghi servili ma, a questo punto, dovremmo anche chiederci che fine farà la libertà di insegnamento (di cui parla l'art. 33 della Costituzione) a fronte della compiacenza?

- Difendiamo la libertà di insegnamento e la democrazia!!! Difendiamo il valore legale del titolo di studio. La scuola è un'istituzione della Repubblica non un intrattenimento per bambini e ragazzi. Gli insegnanti sono dei professionisti dell'istruzione, non baby sitter ed animatori turistici. Contrastiamo le classi pollaio.

- Avversiamo l'assegnazione di un eccesso di poteri al dirigente, compresa la libertà di assumere e licenziare discrezionalmente. Fermiamo gli albi che consentiranno ai DS di scegliere, come da catalogo, quali insegnanti assumere, destinandoli in sedi scelte dai dirigenti senza più spazi di mobilità.

- Le SUPPLENZE BREVI

Nell'organico dell'autonomia, il personale della dotazione organica è tenuto ad assicurare la copertura delle supplenze temporanee fino a 10 giorni, non verranno dunque effettuate nomine per supplenze brevi.

- LO STATO GIURIDICO DEL DOCENTE non sarà più oggetto di contrattazione, ma disciplinato per legge (art. 21), è in gioco la dignità della professione docente.

- IL PERSONALE ATA

Il personale ATA non viene nemmeno menzionato all'interno del DDL, ma i tagli previsti dalla finanziaria mantengono comunque i loro effetti! Qualcuno pensa di poter far funzionare la scuola senza ausiliari, tecnici ed amministrativi?

DICIAMO NO a tutto questo

e SCIOPERIAMO IN MASSA!!!!

TU COSA FARAI?

Michela Gallina