Numero 219 - Novembre 2024

La legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024, al comma 329, introduceva l’insegnamento dell’educazione motoria (denominata “educazione fisica” nel testo ministeriale delle  Indicazioni Nazionali 2012)  con la finalità di promuovere nei bambini  l’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico.

Tale insegnamento viene affidato a docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell'iscrizione nella correlata classe di concorso "Scienze motorie e sportive nella scuola primaria".

La stessa norma affermava che il suddetto insegnamento, introdotto gradualmente nelle classi V nell’anno scolastico 2022/2023 e nelle classi IV e V nell’anno scolastico 2023/2024 in attesa dell’espletamento di un concorso al quale avrebbero potuto partecipare i docenti forniti d’idoneo titolo di studio. Il bando del concorso è stato poi pubblicato nell’ agosto 2023.

 Le ore dedicate all’attività fisica sono dunque passate da una, come in precedenza previsto dai curricula della maggior parte degli istituti, a due, aggiuntive rispetto all’orario di cui all’art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89 per le sole classi che non adottano il modello del tempo pieno. Per queste ultime invece è possibile che siano erogate in compresenza.

Per l’anno scolastico in corso, contrariamente a quanto in tanti pensavano, l’insegnamento dell’educazione fisica da parte di un docente specializzato in educazione fisica rimane limitato alle classi quarte e quinte, senza la possibilità di estenderlo alle prime tre classi. Questa decisione ha suscitato un ampio dibattito tra educatori, genitori e istituzioni, sollevando interrogativi sulle conseguenze per il benessere e lo sviluppo dei bambini. Tra i diversi interrogativi, c’è quello di chi pensa che senza esperti specificatamente formati l’insegnamento dell’educazione fisica possa essere qualitativamente inferiore in quanto gli “insegnanti tuttologi” potrebbero non avere le competenze necessarie per guidare efficacemente le attività motorie.  La mancanza di un docente specializzato potrebbe portare a detta di altri a una diminuzione dell’importanza dell’attività fisica, con conseguenze negative sulla salute dei bambini, soprattutto in un contesto in cui il sedentarismo è in aumento.

Bisogna dire però che il deputato del Partito Democratico Mauro Berruto ha firmato un ordine del giorno sul “Decreto Coesione”, il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per estendere l’insegnamento dell’educazione motoria nelle prime tre classi della scuola primaria con docenti forniti di titolo idoneo. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Il deputato ha definito “i primi tre anni della primaria il luogo dove nasce la scintilla della cultura del movimento chiedendo che ci siano risorse e si identifichi la cultura del movimento come un investimento”.

Una novità assoluta è l’istituzione della prima fascia delle Graduatorie provinciali delle supplenze per il biennio 2024/26 riservata ai docenti in possesso di abilitazione perchè hanno superato tutte le prove previste dal concorso di educazione motoria per la primaria di cui al DDG n. 1330 del 6 agosto 2023. Condizione necessaria per rimanere in prima fascia era lo scioglimento della riserva in seguito alla pubblicazione della graduatoria di merito entro il 30 giugno 2024. La graduatoria però non è stata pubblicata in tempo e in prima fascia sono rientrati solo i docenti in possesso di abilitazione conseguita attraverso l’acquisizione dei 30 CFU.

Non è stata invece istituita una seconda fascia di educazione motoria. In caso di esaurimento della prima fascia si prosegue con le indicazioni in precedenza fornite agli uffici scolastici, ossia assegnando le supplenze dalle graduatorie della scuola secondaria A048 – A049.

Paola Vigorito