Numero 217 - Ottobre 2023
Il DL 69 del 2023, noto come “Decreto Salva infrazioni”, introduce una penalizzazione nel calcolo della carriera, quindi nella ricostruzione del pre-ruolo valida ai fini della progressione stipendiale, per chi è assunto dal 1° settembre 2023.
La recente norma infatti modifica il sistema di calcolo prima disciplinato dall’art. 485 del Dlvo 297/94, ovvero il Testo Unico della scuola, in base al quale, quando un docente entrava in ruolo poteva vantare il servizio svolto durante il periodo di precariato nella misura dei primi 4 anni per intero ed il resto per due terzi.
Il Salva Infrazioni, recependo l’orientamento della Sentenza della Cassazione n. 31149 del 2019, considera invece valido l’intero periodo pre-ruolo ma solo per i giorni effettivamente lavorati e questo si traduce in pratica in una mela avvelenata per la maggior parte dei lavoratori. Per fare un esempio: mentre per l’art. 485 per raggiungere un anno valido ai fini della carriera considerava 180 giorni, da ora in poi per conteggiare un anno saranno necessari proprio 365 giorni. Gli unici ad avvantaggiarsi di questo nuovo sistema saranno coloro che hanno un contratto al 31 agosto o chi comunque, non raggiungendo la soglia dei 180 giorni, potrà comunque vantare i giorni effettivi lavorati; ma per tutti gli altri la carriera sarà la risultante della somma dei giorni lavorati in pre-ruolo diviso 365.
L’unico aspetto positivo di questa trasformazione riguarda una semplificazione concettuale per cui coincideranno ricostruzione “contributiva” e di “carriera”, questo porrà fine alla frequente confusione che si genera nei colleghi fra gli aspetti previdenziali validi quindi ai fini della pensione e del TFR (ricostruzione contributiva) e quelli invece validi ai fini della progressione degli scatti di gradone stipendiale (ricostruzione di carriera).
La domanda per la ricostruzione di carriera va presentata dopo lo svolgimento dell’anno di prova e la conferma in ruolo a partire dal 1° settembre e fino al 31 dicembre sul portale “Istanze On Line”. Ricordiamo che la possibilità di ottenere la ricostruzione si prescrive dopo 10 anni, ma la possibilità di recuperare gli arretrati si prescrive dopo 5, quindi sollecitiamo i colleghi interessati a prestare attenzione alla finestra temporale sopra indicata e a non mancare l’appuntamento perché potrebbe avere conseguenze economiche importanti.
Con la sentenza del 2019 appare evidente l’intento della magistratura di scoraggiare i ricorsi per il riconoscimento totale del periodo pre-ruolo, realizzando così un notevole risparmio per le casse dello Stato a danno però di chi ha svolto lunghi periodi di precariato che risulta doppiamente penalizzato.
Michela Gallina