Numero 215, pag 6 - Settembre 2022

Probabilmente la categoria degli insegnanti è tra quelle meno abituate “staccare la spina”. Un po’ per l’inevitabile carico di lavoro che ci si porta a casa, sia in termini di compiti da correggere e da valutare, sia per le incombenze della burocrazia aumentate con i processi della digitalizzazione. Ma non è finita qui: problematiche relazionali la cui gestione è sempre più complessa e segnata dalla conflittualità insegue il docente anche nella sua dimensione domestica, occupandone la mente e invadendone inevitabilmente gli spazi della vita privata.

 

Questo carico di lavoro non solo va considerato, ma è consigliabile intraprendere delle contromisure che possono contribuire a far controllare meglio lo stress. Provate.

  1. L’importanza del silenzio. Interrompere parole, rumori, voci, richiami, televisione, internet, noi stessi che parliamo per almeno 5 minuti nel corso della giornata. O anche per più volte se ci rendiamo conto di essere particolarmente stanchi e sotto pressione. Nel silenzio la mente viene come igienizzata e i meccanismi di memoria procedono ad un reset che migliora la focalizzazione successiva. Una pausa di silenzio, anche breve, determina una crescita delle cellule cerebrali preposte a memorizzare. Uno studio pubblicato sull’ American Psichological Association, dice il corpo libera seratonina ed endorfine che sono antistress naturali, vere sostanze di tutela verso se stessi emesse in condizioni di tranquillità, serenità, rilassamento e gratificazione. Ricordate anche che i vostri figli che vi chiamano, vi toccano o producono rumori, musiche e video, vanno guidati verso pause di silenzio.
  2. Evitate il dirigente scolastico. Non sorridete, non è affatto una battuta. Va da sé che se il vostro Preside vi ha dato o vi dà occasione di malumore è inevitabile che questa massa di sentimenti negativi vi segua anche nella vostra sfera privata e dentro le mura di casa. Cercate allora di allontanarvi in modo consapevole dalla sua figura nei momenti in cui non siete a scuola. Anche se il dirigente fosse una persona che stimate molto e con cui avete un ottimo rapporto, ricordate che rappresenta una figura apicale e che la relazione, anche se distesa e cordiale, comunque affatica le vostre facoltà mentali nella gestione della comunicazione con un superiore. Non soltanto incontrarlo di persona o in video o via mail, ma anche pensarlo vi porta a focalizzare problemi, incombenze, burocrazia, impegni. Dunque evitate.
  1. Cercate di non vedere o sentire troppo spesso sia i colleghi che i genitori degli alunni. Può sembrare strano proporre questo consiglio dopo una lunga fase di pandemia che ci ha per certi versi isolato, ma è bene ricordare che la costante connessione nel telefono rappresenta comunicazione e relazione che ci affatica anche se non ne siamo consapevoli. Non vogliamo dirvi di isolarvi forzatamente, ma alcune pause possono essere molto salutari. Dopo uno stacco ci si ritrova con miglior equilibrio. Cercate di non sentirvi con i colleghi nel fine settimana ad esempio, rimandando all’inizio della settimana la valutazione di problemi e questioni di lavoro, a meno che non si tratti di cose particolarmente urgenti. Lo stesso vale per i genitori dei vostri alunni: circoscrivete lamentele, commenti, pareri nei contesti più adatti della vita scolastica, con grande attenzione alla non invasione della vostra vita privata. Ci sono categorie di lavoro che non sono minimamente esposte a questo rischio, mentre il docente deve spesso conquistare quello che dovrebbe essere normalità.

 

Annalisa Santi