Numero 215, pag 5 - Settembre 2022

La legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. “Legge di Bilancio per l'anno 2022”), all'articolo 1 comma 300 29-3 137, ha introdotto l'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria, nelle classi quinte per l’a.s.2022-2023 e nelle classi quarte per l'anno scolastico 2023- 2024, affidandola a docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell'iscrizione nella correlata classe di concorso "Scienze motorie e sportive nella scuola primaria".

 

Il MIUR con circolare la 2116, pubblicata solo il 9 settembre 2022, ha fornito alcuni chiarimenti per l’anno scolastico 2022/2023 in merito all’insegnamento di educazione motoria nelle classi quinte della scuola primaria da parte di docenti specialisti, anche se permangono ancora molte perplessità e dubbi.

Per quanto riguarda l’orario, ha disposto che, nel tempo normale le due ore di motoria sono aggiuntive ma inserite nel curricolo e pertanto obbligatorie, mentre nel tempo pieno rientrano nelle 40 ore, con possibilità di essere prestate in compresenza.

Le problematiche che avrebbero accompagnato tale novità sono state evidenziate fin da subito dai sindacati che ne hanno denunciato anche le implicazioni sull’organico dei docenti di scuola primaria i quali negli anni subiranno inevitabilmente dei tagli. Va anche sottolineata, e non è fattore di poco conto, la dispersione delle professionalità già acquisite nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione motoria da parte dei docenti della primaria che se ne sono fino ad oggi occupati. Inutile inoltre ribadire le indicazioni poco chiare fornite ai docenti delle classi di concorso A-48 e A-49   per il loro inserimento nelle GPS per la primaria.

Successivamente anche le scuole, nei primi giorni di settembre, quindi all’ultimo momento, ad orari già definiti, si sono trovate a riorganizzare con enorme difficoltà e senso di disorientamento l’insegnamento di educazione motoria, non avendo ricevuto nessuna indicazione operativa in merito. Le istituzioni scolastiche hanno dovuto però riprogettare curricolo e tempo scuola per le classi quinte e non solo, perché chi vive la scuola sa che qualsiasi modifica ha ripercussioni sull’intera organizzazione. Ancora ad inizio ottobre, in tantissime scuole manca l’insegnante esperto di educazione motoria con grave ricaduta sull’organizzazione dell’orario. I dirigenti hanno dovuto coinvolgere i genitori, attraverso le varie rappresentanze negli organi collegiali, chiamandoli ad esprimersi in merito all’pianificazione del tempo scuola nelle classi quinte. Si sono analizzate le varie proposte per poter integrare le due ore di motoria all’interno dell’orario preesistente, proposte che vanno dall’allungamento della giornata con 30 minuti aggiuntivi per quattro giorni settimanali oppure con l’aggiunta di un prolungamento con mensa o di un rientro.  Tale sconvolgimento dell’ultimo momento la dice lunga sul rispetto che viene riservato ai docenti e alla scuola in generale da parte dei nostri governanti.

Per le sole classi quinti le due ore, prima assegnate al docente di classe per lo svolgimento dell’educazione fisica, sono da quest’anno attribuite ad altre discipline del curricolo, a scelta dei collegi docenti. E’ facile intuire come ogni scuola, in assenza di indicazioni più precise, adotti soluzioni diverse, creando sperequazioni per il trattamento dei docenti ma anche rispetto all’offerta nei confronti degli alunni.

Un quesito che si ponevano in tanti e che è stato poi sciolto dalla circolare ministeriale è come considerare i docenti specialisti di educazione motoria in termini giuridici, se inquadrati secondo la posizione giuridica ed economica di docenti di scuola secondaria o primaria. La circolare fuga ogni dubbio affermando che essi fanno parte a pieno titolo del team docente della classe quinta a cui sono assegnati, assumendone la contitolarità; partecipano alla valutazione periodica e finale degli apprendimenti per ciascun alunno della classe di cui sono contitolari e alla predisposizione della certificazione delle competenze rilasciata al termine della scuola primaria. Il loro orario di servizio è dunque di ventidue ore alle quali vanno aggiunte le due ore di programmazione. Ed anche le due ore di programmazione sono state motivo di discussioni tra ministero ed OOSS, al momento la rassicurazione dell’amministrazione riguarda le 22 ore di insegnamento più 2, in caso di spezzone o part time: un’ora di programmazione entro le 11 ore e due oltre le 11 (es.: spezzone di 10 ore frontali, contratto di 11 ore ecc.)

Nella circolare si fa riferimento anche alla questione delle supplenze che saranno conferite sulla base dello scorrimento delle graduatorie di istituto. In assenza di graduatorie specificamente riferite all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, gli istituti comprensivi utilizzano le graduatorie della classe di concorso A049, mentre le direzioni didattiche possono fare riferimento alle graduatorie delle scuole viciniori.

Non è stata invece accolta la richiesta inoltrata dalle OOSS di considerare il servizio svolto su EE EM come specifico nelle classi di concorso A048 e A049, da cui è discesa la nomina, in quanto trattasi di richiesta “normativamente impossibile’’; sarà pertanto considerato solo come aspecifico.

Altra problematica fortemente penalizzante, lamentata dai docenti di motoria destinatari di incarichi e supplenze nella scuola primaria, è il divieto di completare il servizio sulla graduatoria di riferimento (A049 o A048) perché il completamento tra diversi ordini di scuola non è previsto dalla normativa.

La Gilda ha mosso severi rilievi al MI che avrebbe dovuto chiarire in tempo come il punteggio e il completamento avrebbero potuto costituire un grave problema per i supplenti individuati sui posti EEMM.

Da quanto finora detto, si può evincere come non sia sufficiente introdurre, caparbiamente e frettolosamente aggiungerei, una riforma senza aver prima analizzato i tanti aspetti problematici che questa introduzione comporta. La differenza, come abbiamo in più occasioni messo in evidenza noi lavoratori della scuola, la può fare solo l’impegno di politici competenti e realmente consapevoli del tessuto del contesto scuola.

Paola Vigorito e Michela Gallina