Numero 214, pag 4 - Giugno 2022

Come diramato sia nelle riviste scolastiche nazionali che nei nostri siti, un sindacato interno alla federazione GILDA-UNAMS ha promosso e vinto un ricorso dinanzi al Tar del Lazio e successivamente al Consiglio di Stato. Il ricorso ha sostenuto l’illegittima esclusione degli incaricati annuali di religione dal beneficio della “Carta docente” e ravvisato una violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE, dato che l’aggiornamento e la formazione costituiscono un diritto di tutti i docenti, tanto di quelli di ruolo quanto di quelli precari e l’incentivo economico riconosciuto dalla “Carta” è una condizione indispensabile per la piena realizzazione della professionalità docente.

 

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n.1842/2022, ha riconosciuto le ragioni dei ricorrenti e quindi il diritto degli insegnanti di religione incaricati annuali, di ottenere la Carta docente (bonus 500 euro) poiché per la formazione in servizio non vi può essere una disparità di trattamento tra personale di ruolo e non di ruolo (cfr. artt.63 e 64 del CCNL del 29/11/2007).

Nel solco tracciato dalla sentenza del Consiglio di Stato, sarà possibile, per tutti gli insegnanti con incarico annuale (al 30 giugno o al 31 agosto) o per chi è entrato in ruolo a partire dall’a.s. 2015/16 (per le annualità rispetto alle quali non ha goduto del bonus), depositare un analogo ricorso dinanzi al

Giudice del Lavoro del foro territoriale competente.

Si tratta di un risultato importante che contrasta la discriminazione economica a danno dei docenti precari, aderire al ricorso assume il significato di azione civile.

Coloro che sono interessati all’azione legale possono compilare preventivamente la diffida di seguito pubblicata ed inviarla con raccomandata e ricevuta di ritorno al Ministero dell’Istruzione come indicato in intestazione. La diffida servirà solamente per bloccare la prescrizione del beneficio e per dimostrare che la richiesta non è stata evasa dal datore di lavoro, consentendo quindi il diritto all’impugnazione.

Per l’adesione al ricorso, gli interessati possono rivolgersi alle sedi provinciali.

Michela Gallina