Numero 214, pag 6 - Giugno 2022

L’attività motoria nella Scuola Primaria ha avuto negli anni denominazioni diverse: Educazione Motoria, Scienze motorie e sportive, Movimento Sport, Educazione Fisica. Nell’ultimo decennio c’è stata una grande collaborazione tra il MIUR e il CONI con il progetto “Alfabetizzazione motoria di base”; dal 2020 è subentrata "Sport e salute”, un’azienda che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, con diversi progetti all’interno delle scuole italiane.

 

Oltre a garantire una crescita fisica e psicologica armonica, le attività motorie favoriscono i processi di apprendimento scolastico e il conseguimento di abilità logico-operative, migliorando il grado di socializzazione e arricchendo la partecipazione emotiva degli allievi.

La legge di bilancio per il 2022, all'articolo 1 comma 300 29-3 137, ha introdotto l'insegnamento dell'educazione motoria nelle classi quarte e quinte della scuola primaria per l'anno scolastico 2023- 2024, affidandola a docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell'iscrizione nella correlata classe di concorso "Scienze motorie e sportive nella scuola primaria".

Tuttavia il provvedimento non considera che già da numerosi anni in tante realtà delle scuole primarie di tutta Italia molte maestre e maestri a tempo indeterminato, abilitati all'insegnamento nella primaria, nonché laureati nella maggior parte dei casi in pedagogia o discipline affini, hanno svolto e svolgono  l'insegnamento dell'educazione motoria in tutte le classi di scuola primaria come specialisti qualificandosi con l'esperienza quotidiana diretta sul campo ma anche con corsi o master sulla disciplina . Con tale provvedimento si cancella di fatto l'esperienza e la professionalità acquisita da tanti docenti che sono stati formati o si sono formati con grande professionalità e senso di responsabilità.

Altra riserva riguardo a tale provvedimento è data dalla decisione di tagliare fuori i laureati in Scienze della Formazione Primaria, i futuri maestri della scuola primaria, che all’interno del loro piano di studio sostengono esami per l’insegnamento dell’educazione fisica.

Il Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento ritiene infatti che tale legge, anche se per i non addetti ai lavori può sembrare migliorativa, contenga molti nodi problematici. In effetti, come afferma il Presidente del Coordinamento, una cosa è introdurre degli specialisti di attività motorie e sportive che affianchino i maestri, altra cosa è far diventare maestri dei professionisti di altre classi di concorso, senza sufficienti competenze e conoscenze didattico-pedagogiche della delicata fascia di età 6-11 anni. Ci si chiede, e al momento senza aver avuto risposta, perché escludere i laureati in formazione primaria che nel loro piano di studi hanno esami finalizzati all'acquisizione delle competenze necessarie per l'insegnamento dell’educazione motoria oltre ad una formazione specifica per questo segmento di età.

Il ministro Bianchi ha affermato che tale scelta si è resa necessaria per equiparare la scuola primaria alla secondaria, dove invece è presente lo specialista in educazione fisica. Per ottemperare quindi ad un vuoto di competenze, si introduce per la prima volta, il docente di educazione motoria anche in tale grado. Stesso discorso varrà per arte e musica, segmentando e iperspecializzando il sapere nella primaria? Perché si sta portando la scuola primaria verso una secondarizzazione quando il punto di forza di tale grado di scuola è la sua trasversalità, il suo approccio interdisciplinare, l’unitarietà del sapere?

Altra questione legata all’inserimento di docenti di educazione motoria è legata all’organico. Dal prossimo anno le due ore di motoria, affidate ad un docente di scienze motoria, entreranno nel curricolo con notevole taglio di posti.

Due ore per classe per tante classi di una scuola per il totale delle scuole italiane, sarà un eccidio di insegnanti in attesa di stabilizzazione. Gli stessi insegnanti stanno plaudendo all'iniziativa del ministero, ignari che gli si sta sottraendo una competenza importante che in molti casi va sicuramente rafforzata con una formazione specifica ma non certamente affidata ad altri.

In effetti ciò che desta perplessità è la scomparsa di fondi destinati per l’assunzione dei docenti di motoria. Una prima manovra del decreto, infatti, prevedeva lo stanziamento di circa 29 milioni di euro nel 2022 e di 116 nel 2023; fondi che nella manovra definitiva sono scomparsi laddove compare la dicitura “Nel limite delle risorse finanziarie e strumenti disponibili a legislazione vigente, nonché di quella di personale”. Ci si affiderà probabilmente al calo demografico e alla possibilità che i soldi risparmiati possano essere impiegati nell’assunzione dei nuovi insegnanti.

Non ho nulla contro gli insegnanti di educazione fisica, ne conosco tanti bravissimi e competenti ma la laurea in Scienze Motorie  non è specifica per l'insegnamento nella primaria, segmento nel quale, a tanti sfuggirá la differenza, si dovrebbe insegnare educazione fisica finalizzata all’acquisizione, da parte degli allievi,  di un cospicuo bagaglio di abilità motorie che concorrano allo sviluppo globale della loro personalità considerata non solo sotto il profilo fisico, ma anche cognitivo, affettivo e sociale, piuttosto che, come afferma,  il Ministro,  quello di favorire lo sviluppo di una cultura sportiva già nei bambini, e di incentivare la pratica dell’attività fisica.

Chiudo con una domanda invitando ad una riflessione: " A chi giova veramente?"

Il pericolo più grande, come accade spesso nel nostro Paese, è quello di “buttare via il bambino con l'acqua sporca”.

Paola Vigorito