Numero 214, pag 7 - Giugno 2022

In questo periodo dell’anno, a costo di essere ripetitivi, è bene ricordare ai colleghi quali siano i veri obblighi di servizio dopo il termine delle lezioni di giugno e prima dell’inizio di quelle di settembre. Non è raro infatti che proprio in questo periodo spuntino circolari contenenti calendarizzazioni di riunioni o impegni vari che nulla hanno a che fare con quanto contenuto e deliberato a inizio anno nel Piano Annuale delle Attività deliberato dal collegio dei docenti, organo sovrano nelle decisioni a riguardo.

Risulta tuttavia che vari dirigenti scolastici non abbiano perso la cattiva abitudine di inventarsi e fissare arbitrariamente delle attività a loro dire “obbligatorie”, tanto che le pubblicano su regolare circolare interna, ma esse spesso poco hanno a che fare con quelle che dovrebbero essere le mansioni professionali dei docenti. Pare che lo facciano tanto per tenere gli insegnanti, soprattutto della primaria, “occupati” nei giorni in cui non vi sono lezioni scolastiche, né attività funzionali all’insegnamento, a volte invocando un ridicolo senso di solidarietà verso i colleghi dell’infanzia che insegnano fino al 30 giugno o verso quelli delle medie e  superiori impegnati negli esami. Pare così che la funzione docente, puntualmente descritta nell’art. 29 del CCNL 2006/09, possa essere arbitrariamente e fantasiosamente arricchita dal dirigente scolastico che impone: traslochi, riordini di armadi, catalogazione di materiali riunioni varie e quant’altro, pur di fare risultare una presenza a scuola dei docenti, quando invece è proprio questo demansionamento che non trova alcuna giustificazione contrattuale a svilire la presenza degli insegnanti a scuola, quasi fosse una colpa aver esaurito i propri obblighi contrattuali.

Ad esempio in Veneto, una decina di anni fa, la Gilda degli insegnanti di Treviso aveva posto il quesito all’USR, che con una specifica nota aveva fornito, ai Dirigenti interessati, i chiarimenti necessari. Nulla è cambiato nel frattempo a livello contrattuale, ma un po’ alla volta i capi d’istituto hanno ripreso le vecchie brutte abitudini.

Si ricorda quindi che rispetto ad un ordine di servizio illegittimo, quale può essere considerata una circolare interna, è sempre possibile presentare “atto di rimostranza” con cui si contesta l’ordine e solo in caso di reiterazione dello stesso il dipendente è tenuto all’osservanza, salvo poi richiedere la retribuzione per le ore svolte in più e non dovute. Sarebbe appena il caso che i colleghi si mobilitassero su tale questione di principio proprio per evitare la deriva di aumento continuo di carichi di lavoro inutili. I sindacati difendono ai tavoli contrattuali l’aumento del carico di lavoro non retribuito ma se poi i docenti accettano con rassegnazione le imposizioni striscianti, queste diventano una prassi consolidata che, con il passare del tempo, sarà considerata normale.

Raccomandiamo quindi ai nostri iscritti di segnalarci tempestivamente imposizioni di servizio e presenza a scuola ingiustificati.

Note tecniche

Il nostro rapporto di lavoro e, in questo caso, l’orario di servizio, è regolato dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, artt. 28 e 29). Nell’orario di lavoro obbligatorio dei docenti rientrano, oltre alle ore di insegnamento, le attività funzionali all’insegnamento. L’insieme degli impegni (di insegnamento e funzionali) che vede coinvolti i docenti deve essere approvato ad inizio di ogni anno scolastico dal Collegio dei Docenti nel Piano annuale delle attività. Il PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ è il documento-proposta che il dirigente “deve” presentare al Collegio prima dell’inizio delle lezioni e che il Collegio approva o modifica con precisa delibera e sul quale vale la pena porre la massima attenzione perché stabilisce il calendario di tutti gli impegni che riguardano gli insegnanti nel corso dell’anno scolastico, sempre nel limite imposto dal Contratto di Lavoro. Qualsiasi successiva modifica del piano deve passare attraverso l’approvazione del Collegio. In questo ambito il voto del Dirigente vale come quello di qualsiasi docente. Alcuni consigli nell’approvazione del Piano delle Attività:

- evitare di approvare riunioni inutili o riunioni di consigli di interclasse o intersezione pletoriche. Non è obbligatorio il raggiungimento delle 40 ore per le attività del Collegio e delle sue articolazioni, così pure non è obbligatorio programmare 40 ore di Consigli di classe/interclasse/intersezione (il CCNL all’art. 29, recita “fino a 40 ore”). I docenti che hanno molte classi sono invitati a tenere una precisa contabilità degli impegni programmati perché possono legittimamente rifiutarsi di partecipare a riunioni che sforino il monte ore massimo stabilito dal CCNL;

- stabilire un orario di inizio e di fine delle attività funzionali;

- i colleghi che usufruiscono del part-time hanno il diritto di vedere ridotti in modo proporzionale i loro impegni solo nelle attività funzionali previste dall’art. 29 co 3 lettera b del CCNL, ovvero i consigli di classe, interclasse o intersezione (sempre con l’esclusione di esami, scrutini e valutazioni intermedie);

- non deve essere prevista alcuna attività eccedente le 40 + 40 ore nei momenti di chiusura delle attività didattiche. Ecco perché i presidi non possono fissare arbitrariamente degli impegni di lavoro, ad esempio nei periodi di sospensione dell’attività didattica, soprattutto a giugno e settembre, né possono richiedere prestazioni quali “sistemazione degli armadi e delle aule” ecc. (attività non previste ovviamente dal contratto di lavoro), tanto per tenere occupati i docenti. E’ contro il CCNL imporre la presenza a scuola degli insegnanti (con obbligo di firma o altro) quando la didattica è sospesa o terminata. I colleghi che accettano di dare la loro disponibilità oltre l’orario di lavoro stabilito dal CCNL sappiano che essa deve essere pagata, altrimenti si configura come puro volontariato. Circolari che impongono la presenza inutile e illegittima dei docenti nella scuola devono essere rifiutate e si deve pretendere la loro disapplicazione.

Michela Gallina