Numero 208, pag 2-3 - Novembre 2019

Sicurezza e incolumità dei propri figli è quanto si aspettano le famiglie che affidano ogni giorno alla scuola oltre 8 milioni di studenti.

Ma anche il personale della scuola, ha diritto  ad un luogo di lavoro sicuro.

Purtroppo la situazione critica dell’edilizia scolastica, evidenziata  dal rapporto annuale di Lega ambiente, rende problematica la gestione della sicurezza.

 

Ogni giorno arrivano dalle scuole segnalazioni di cedimenti strutturali degli edifici. Il 60 per cento  delle scuole sono state costruite prima del 1974, quando è entrata in vigore la prima normativa antisismica e molte scuole sono il risultato di una trasformazione d’uso di vecchi edifici.

La criticità degli edifici scolastici non è uguale sul territorio nazionale. Sono  quelli dei capoluoghi di provincia del sud a registrare, secondo i sindacati, i maggiori pericoli. Inoltre il 40 per cento delle scuole italiane si trova in aree a rischio sismico.

L’istituzione scolastica deve assicurare la cosiddetta responsabilità contrattuale che prevede l’obbligo di istruire l’alunno, ma anche vigilare  sulla sua sicurezza e incolumità per tutto il tempo scuola.

Secondo i dati INAIL dello scorso anno, gli infortuni a scuola avvengono maggiormente durante le esercitazioni pratiche di lavoro, in palestra e durante i viaggi d’istruzione.

 La fascia di età più a rischio è quella al di sotto dei 14 anni.

 A scuola le cause più frequenti d’infortuni  sono gli scivolamenti, inciampi, movimenti scoordinati, e passi falsi, con conseguenti fratture, contusioni di mani e piedi, lussazioni di caviglie.

La maggior parte degli infortuni denota la fragilità degli ambienti scolastici e quindi è necessario che chi lavora nella scuola conosca gli obblighi  in materia di sicurezza e vigilanza degli alunni.

 I dirigenti scolastici che  hanno  il compito del datore di lavoro, hanno l’obbligo di  effettuare la valutazione dei rischi con una ricognizione di tutti i pericoli presenti nei locali scolastici. Essi  devono individuare  una serie di misure  per ridurre  i   rischi  dando: disposizioni organizzative al personale, norme comportamentali da seguire durante la permanenza nell’edificio scolastico, regolamenti sulle modalità di utilizzo di spazi e attrezzature.

In caso d’infortunio di un alunno durante l’orario scolastico il Dirigente deve dimostrare di aver predisposto tutte le misure necessarie per evitarlo.

In materia di sicurezza l’art 29 comma 5 del CCNL 2006/2009 prevede che i docenti assicurino l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, trovandosi in classe 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e assistendo all’uscita dei propri alunni dalla scuola .

 Per i docenti,  secondo l’articolo 28 comma 10 del CCNL 2006/2009, il tempo impiegato per la vigilanza e assistenza durante il servizio mensa e la ricreazione, rientra a tutti gli effetti nell’orario di attività didattica.

I collaboratori scolastici hanno obblighi di accoglienza e sorveglianza degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche, durante la ricreazione,  del ricevimento del pubblico, vigilare e assistere gli alunni durante il  pasto nelle mense scolastiche. Inoltre hanno il compito di custodire e sorvegliare i locali scolastici e collaborare con i docenti.

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza  riveste un ruolo altrettanto importante per garantire l’incolumità degli studenti.

La designazione di questa figura è di esclusiva competenza delle RSU e non del Dirigente scolastico, che, ricevuto il nominativo, deve  comunicarlo  per via telematica alla sede provinciale dell’INAIL.

Una volta nominato, l’RLS ha diritto ad una formazione specifica in materia di salute e sicurezza con un corso di almeno 32 ore in orario di servizio e senza oneri.

Compiti del RSL  sono:

 - obbligo di consultazione preventiva su valutazione rischi;

- designazione degli addetti alla sicurezza, e emergenza;

- applicazione di misure di prevenzione e protezione.

 

Il rappresentate della sicurezza, per svolgere la sua funzione, ha diritto di accesso a tutti i documenti inerenti la sicurezza, di  interagire con gli addetti alla sicurezza, con le autorità e gli enti competenti, e di  partecipare alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione ai sensi dell’articolo 35 del decreto legge 81/2008.

Inoltre è promotore di proposte e portavoce delle istanze dei lavoratori.

Oggi la sicurezza è tra i primi tre punti del programma di lavoro del Ministro Fioramonti.

Ma cosa è successo negli ultimi 12 anni?

Nel 2008 con il piano Gelmini /Tremonti, è stato tagliato un posto ATA su 7 e un posto docente su 10.

La rete scolastica è stata dimensionata, e sono state ristrette le norme per la sostituzione dei colleghi assenti.

Nello stesso tempo sono  aumentati i fattori di complessità nelle scuole come:

l’aumento delle reggenze DS e DSGA, l’incremento del numero degli alunni con disabilità. E’ aumentato il disagio sociale e non c’è stato nessun investimento sulla formazione del personale.

Ecco quali sono i  punti di debolezza sulla sicurezza nelle scuole secondo le organizzazioni sindacali che hanno esaminato unitariamente questo problema.

- Gli edifici scolastici, come abbiamo visto, sono vecchi e non a norma;

- il rapporto alunni classi è molto alto  e si parla di classi pollaio;

- gli  organici dei collaboratori scolastici sono gravemente insufficienti e spesso locali e aree  delle scuole non sono vigilati;

- la finanziaria del 2015 ha messo dei vincoli per la sostituzione dei docenti e dei collaboratori scolastici ;

- problematica è la vigilanza degli alunni quando è impossibile reperire un supplente ed è difficile  anche la vigilanza durante le assemblee negli istituti secondari di secondo grado.

 

 E’ necessario:

- Definire in primo luogo in sede contrattuale le competenze e le responsabilità del personale della scuola in materia di sicurezza;

- Modificare il Testo Unici sulla sicurezza DL.vo 81/2008 definendo nettamente gli ambiti di responsabilità dei Dirigenti Scolastici e quelli degli enti locali tenuti alla fornitura degli edifici scolastici;

- Garantire il pronto intervento degli enti locali per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole;

- Programmare un piano straordinario di investimenti sull’edilizia scolastica e sul personale.

 

 Pertanto le Organizzazioni sindacali rappresentative rivendicano:

- la messa a norma degli edifici scolatici;

- lo stanziamento di appositi fondi per la formazione e il pagamento delle figure sensibili;

- aumenti dell’organico dei docenti per ridurre il fenomeno delle classi pollaio;

- incremento degli organici ATA, in particolare dei collaboratori scolastici;

- superamento di tutti i vincoli imposti dalle varie finanziarie per la sostituzione dei colleghi assenti docenti e ATA.

 

Paola Tongiorgi