Numero 207, pag 2 - Luglio 2019

La vicenda legata al concorso a presidi che ha visto in prima battuta, 2 luglio, l’annullamento da parte del Tar Lazio delle prove selettive per i dirigenti scolastici e successivamente l’annullamento della sospensiva da parte del Consiglio di Stato (12 luglio) con rinvio a sentenza ad ottobre, mette in evidenza l’inefficienza del sistema nella gestione dei concorsi pubblici da parte del Miur. Il  rischio è di far collassare la scuola italiana nel prossimo anno scolastico continuando ad alimentare il ricorso alle reggenze che si moltiplicheranno anche per effetto dei pensionamenti, o addirittura a destituire dal ruolo i dirigenti di nuova nomina.

La Gilda degli Insegnanti chiede dunque al Governo e al Parlamento di riformare profondamente la governance della scuola.

La creazione del ruolo dirigenziale in sostituzione dei vecchi ma efficienti presidi - afferma il sindacato - ha ingessato in senso burocratico e aziendalista la scuola italiana. Contro questa deriva, rilanciamo la nostra proposta di introdurre la figura del ‘preside elettivo’ che deve essere nominato dal Collegio dei Docenti e al quale va affidata l’organizzazione della didattica”. Al Governo e al Parlamento la Gilda chiede, inoltre, di provvedere ai necessari finanziamenti affinché i futuri concorsi siano banditi garantendo alle commissioni l’esclusività della loro funzione e il necessario riconoscimento economico.                                                   Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti