Numero 207, pag 6 - Luglio 2019

 

Una spallata al potere incondizionato dei dirigenti scolastici potrebbe essere inferta dal Disegno di Legge proposto dalla senatrice Granato, non ancora passato all’esame del Senato.

 

In caso di contenzioso, il Disegno consentirebbe al personale della scuola di non dover necessariamente ricorrere al Giudice del Lavoro pagando un avvocato per tutelare il rapporto di lavoro. In alternativa potrebbe presentare un reclamo al Direttore Regionale con richiesta di un provvedimento finalizzato a verificare quello del Dirigente Scolastico. In un certo senso, il DDL Granato ripristinerebbe il vecchio “Ricorso Amministrativo al Provveditorato”, soppresso con la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego.

Inutile dire che questa svolta rappresenterebbe un notevole vantaggio per il lavoratore che non dovrebbe più anticipare costi legali. Lo stesso risparmio riguarderebbe l’amministrazione che potrebbe così evitare contenziosi. Ma al di là di questo effetto pratico ed immediato, è interessante valutarne le implicazioni a lungo termine: l’accumularsi di reclami nei confronti di alcuni dirigenti in particolare, potrebbe tradursi in un controllo e contenimento del loro delirio di onnipotenza da parte dell’Ufficio scolastico Regionale. L’USR metterebbe i dirigenti scolastici sotto la lente di ingrandimento in caso di recidiva, almeno questo è quanto auspichiamo succeda.

 Altro aspetto non trascurabile è che, a seguito di segnalazioni reiterate su alcune tematiche, l’USR possa intervenire per dare direttive utili a disciplinare le materie oggetto di reclamo, uniformando i comportamenti dei dirigenti scolastici e limitandone così la discrezionalità.

Oltre a quanto sopraesposto, dobbiamo considerare il beneficio di poter migliorare ed alleggerire i tempi della giustizia dei tribunali. Si prevede che l’intero procedimento si risolva in 20 giorni: 5 giorni per il reclamo e 15 per la risposta. In caso di accoglimento il provvedimento annullerebbe e sostituirebbe l’atto del dirigente impugnato dal lavoratore.

Non ultimo fra i vantaggi, dopo anni di continua progressiva esautorazione delle prerogative operate da governi di ogni colore politico, questo disegno di legge sarebbe un segnale di controtendenza: consentirebbe infatti ai rappresentanti dei lavoratori di riappropriarsi di un ruolo attivo e significativo nel dirimere controversie e contenziosi prima di ricorrere alla tutela legale che diverrebbe l’estrema ratio.

Non possiamo quindi che auspicare un iter rapido e senza ostacoli per questa ottima proposta di legge.               Michela Gallina