Numero 201, pag 1-7 - Novembre 2017

 Dall’anno 2000 ad oggi sono stati molti i ministri alternatisi al Dicastero di Viale Trastevere, molti e di tutti gli schieramenti politici.

Tutti al momento del loro insediamento hanno avuto il merito di sottolineare e denunciare la precaria condizione economica in cui versano i docenti italiani, soprattutto rispetto ai loro colleghi Europei… peccato il tutto sia rimasto lettera morta e alle promesse e premesse non siano seguiti gli aumenti e i riconoscimenti attesi, segno di quanta poca attenzione tutti i governi abbiano riservato all’istruzione. A seguire la carrellata delle frasi famose.

 

“Il livello delle retribuzioni degli insegnanti italiani è assolutamente scandaloso nel confronto con gli altri Paesi del mondo occidentale”. (Ministro T. De Mauro, maggio 2000)

Questa legislatura deve vedere uno sforzo unanime nel far sì che gli stipendi degli insegnanti siano adeguati alla media Ocse”.

(Ministro M. Gelmini, giugno 2008)

“I docenti non hanno stipendi corretti, non sono confrontabili con quelli di altri Paesi”.

(Ministro Profumo, febbraio 2012)

“Stiamo lavorando sia sul personale Ata che sugli insegnanti proprio in queste ore. Fino a pochi minuti fa eravamo insieme, staff del Miur e del Mef, per lavorare su questi temi. La crisi è superata, i lavoratori del comparto scuola possono stare tranquilli, ora dobbiamo lavorare sul futuro”.

(Ministro Carrozza, gennaio 2014)

“Mi pare che i margini per un aumento della base

stipendiale ci siano e allora sarò io la prima che farà battaglia”.

(Ministro Giannini, agosto 2016)

“Credo che quella dell’insegnante dovrebbe essere una delle professionalità maggiormente pagate di questo Paese perché hanno in mano il destino dello stesso. Dovrebbero percepire almeno il doppio di quello che prendono ora”.

(Ministro Fedeli, giugno 2017)

Siamo a novembre 2017, con un contratto scaduto ormai da 8 anni!!!

R.M. e M.G.