Numero 194, pag 3 - Marzo 2016

In data 26 febbraio scorso i media hanno dato l'annuncio della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei bandi di concorso (DDG 105 del 23 febbraio 2016).

La domanda è stata attivata su Istanze Online del sito MIUR alle ore 8, 00 del 29 febbraio e sarà disponibile fino alle ore 14,00 del 30 marzo. Gli aspiranti docenti, per partecipare a ciascuna delle tre procedure concorsuali (scuola dell´infanzia e primaria, sostegno, scuola secondaria), devono presentare obbligatoriamente domanda online e nel portale troveranno indicate anche le istruzioni relative.

 

Sono ammessi alle prove concorsuali gli aspiranti NON di RUOLO, in possesso di ABILITAZIONE conseguita entro la data di scadenza prevista dal bando. E' data la possibilità di presentare la domanda in una sola regione, ma nel caso si possedessero più abilitazioni su gradi diversi di scuola e/o sostegno, è possibile presentare una domanda anche in una regione diversa.

I posti disponibili per ordine di scuola sono:

  • Infanzia 7.237 (6.933 comuni e 304di sostegno)
  • Primaria 21.098 (17.299 comuni e 3.799 di sostegno)
  • Secondaria di I grado 16.616 (15.641 comuni e 975 di sostegno)
  • Secondaria di II grado 18.255 (17.232 comuni e 1.023 di sostegno).

 

Il MIUR avverte che le domande presentate con modalità diversa da quella indicata non saranno prese in considerazione e il sistema informatico, di fatto, non consente il completamento della procedura ai privi di requisiti.

Nella domanda online l´aspirante dovrà compilare le informazioni richieste in merito a:

- regione e insegnamenti richiesti;

- titoli di accesso (abilitazione e/o abilitazione e specializzazione in caso di sostegno);

- il servizio continuativo di 180 giorni;

- altri titoli valutabili in aggiunta al titolo di accesso;

- titoli di preferenza (art. 5, commi 4 e 5, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487);

- titoli di riserva;

- altre dichiarazioni.

Entro il prossimo 12 aprile, con avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale, saranno diffuse le date delle prove scritte che si svolgeranno a partire dalla fine del mese di aprile.

L’esame prevede il superamento di una prova scritta computerizzata e di una prova orale. Non è prevista alcuna prova preselettiva.

La prova scritta avrà una durata di 150 minuti e sarà composta da otto quesiti di cui sei a risposta aperta e due, nella lingua straniera scelta dal candidato, a risposta chiusa. Per la scuola primaria questa lingua è obbligatoriamente l’inglese.

Per la scuola dell’infanzia invece sarà la lingua che il candidato avrà scelto al momento della presentazione della domanda fra francese, inglese, spagnolo e tedesco.

La prova orale ha una durata di 45 minuti e vi accedono i candidati che hanno superato la prova scritta. Si compone di una lezione simulata e di un colloquio con la commissione d’esame.

 

PROBLEMI APERTI

Molte sono le criticità rimarcate più volte dalle organizzazioni Sindacali, in merito al concorso e tuttavia ignorate dal Ministro dell'Istruzione che continua a rilasciare dichiarazioni entusiastiche.

Fra le perplessità riportiamo le seguenti:

- La TEMPISTICA: appare privo di senso pratico pensare di costituire in un paio di mesi Commissioni di esame formate da Docenti e Dirigenti in servizio attivo, senza  RISORSE, senza ADEGUATI strumenti di esonero dal servizio e senza una DIGNITOSA remunerazione dell’incarico; per i docenti che devono prepararsi al Concorso, compresa la prova linguistica di “livello B2”, i tempi sono improponibili ed impediscono una seria preparazione finalizzata;

- Le nuove CLASSI di CONCORSO e i PROGRAMMI D’ESAME: definiti in relazione ad una revisione delle Classi di Concorso pubblicata ufficialmente soltanto in data 23/2, per tante Classi di Concorso – e per altrettanti candidati – modifica e amplia consistentemente i programmi da affrontare in poche settimane di preparazione; ciò appare tanto più insostenibile considerando che alcuni titoli di accesso (Lauree magistrali e specialistiche) ed abilitazioni già conseguite non sono congrui rispetto alla tipologia di preparazione richiesta;

- La TABELLA di VALUTAZIONE TITOLI: come già segnalato la Tabella sottostima il patrimonio dell'esperienza, cioè del SERVIZIO PRESTATO come Insegnanti; il rapporto tra anni di insegnamento e titoli con selezione in ingresso è di circa 7 a 1: servono cioè 7 anni di insegnamento prestato per andare alla pari con un’ Abilitazione conseguita, ad esempio, tramite TFA (1 anno di corso accademico). Da notare che è dato molto maggior valore alla selezione iniziale rispetto alla votazione conseguita nel percorso di formazione (insomma, una volta “passati” all’inizio, il più è fatto?)

Tuttavia a stridere maggiormente, in un Concorso che – unitamente al “piano assunzionale” della Legge 107 – avrebbe dovuto razionalizzare le situazioni pregresse, sono LE ESCLUSIONI dalla partecipazione:

- SONO ESCLUSI gli insegnanti che stanno concludendo ORA il conseguimento della abilitazione con il terzo e ultimo ciclo dei PAS e in alcuni casi con il secondo ciclo del TFA, tra l’altro in modo potenzialmente disomogeneo tra gli Atenei che riusciranno – o “vorranno riuscire” – a completare i corsi entro il 30/3 e quelli che non lo faranno;

- SONO ESCLUSI i docenti SPECIALIZZANDI per la copertura dei posti di SOSTEGNO: i Corsi CSAS si concluderanno tra maggio e giugno, ma il prezioso contributo di questi docenti (il cui numero tra l’altro è comunque largamente insufficiente a coprire TUTTI i posti di Sostegno attivati) non sarà riconosciuto e accolto: saranno CERTAMENTE ancora utilizzati, ma senza poter aspirare ad una STABILIZZAZIONE.

Queste tipologie di insegnanti, alla conclusione di un anno di duro impegno, avendo  spesso superato una selezione in ingresso e speso cifre tra i 2500 e i 3500 euro di costi di partecipazione, RISULTERANNO ESCLUSI PER POCHE SETTIMANE E DOVRANNO ATTENDERE…. COSA?

- SONO COMUNQUE ESCLUSI tutti gli insegnanti non in possesso di abilitazione, anche coloro che hanno lavorato e lavorano – senza demerito – nelle nostre scuole da (ben) oltre 36 mesi.

- Consideriamo inoltre che agli insegnanti di ruolo è preclusa da anni la possibilità di acquisire ulteriori abilitazioni e anche di partecipare alle tornate concorsuali o ai passaggi di ruolo e/o di cattedra che deriverebbero dalle abilitazioni.

 

In conclusione, migliaia di insegnanti presi in giro, nuovamente costretti a sostenere prove e controprove o ad attendere un altro “turno”;  ad armarsi gli uni contro gli altri, anche se i numeri delle supplenze di quest’anno e la difficoltà - manifestata oggi da molte scuole - di reperire supplenti sono segnali visibili della incapacità di una affidabile programmazione degli accessi all’insegnamento, e della necessità che tutti questi insegnanti continuino ad essere presenti e a lavorare nelle nostre scuole.

(Redazionale)