Numero 193, pag 4 - Dicembre 2015

Balletti di responsabilità

Sono giunte dai nostri iscritti numerose segnalazioni di ritardi nell'erogazione delle spettanze stipendiali, alcune ad oggi non ancora evase dopo 3 mesi dall'inizio delle lezioni.

 

Si tratta di un grave inadempimento amministrativo in contrasto con il principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione sancito dall'art. 97 della Costituzione nonchè in violazione dell'art. 36 che prevede il diritto ad una retribuzione tale da consentire un'esistenza libera e dignitosa.

Inutile aggiungere che questi ritardi si ripercuotono sull'anello più debole della catena: trattasi di lavoratori che vivono con contratti di pochi giorni, già penalizzati dallo stato di precarietà.

Per questi motivi abbiamo presentato richiesta e diffidato l'amministrazione ad intervenire per sanare tale situazione di grave disagio e assicurare un puntuale e regolare pagamento degli stipendi al fine di garantire un'esistenza libera e dignitosa ai docenti, tanto più per il fatto che si tratta di dipendenti dello Stato. Ma il balletto di passaggio di responsabilità fra la Ragioneria dello Stato e il Miur non si è ancora fermato, riportiamo una delle risposte che è stata fornita dall'Assistenza NoiPA a uno dei tanti supplenti senza stipendio:
"Da verifiche in banca dati, i cedolini di settembre ed ottobre risultano autorizzati RGS ed il cedolino di novembre in fase di elaborazione. Le date di esigibilità non sono ancora disponibili. 
Si ritiene opportuno precisare che i ritardi nei pagamenti sono da imputare al MIUR nella quasi totalità dei casi, ovvero al mancato tempestivo accredito dei fondi e ai controlli particolarmente elaborati che il MIUR pretende di fare e che rallentano le operazioni di emissione." I pagamenti procedono a macchia di leopardo e da molte province stiamo ricevendo segnalazioni di malfunzionamenti del portale Sidi, in particolare per quanto riguarda l´inserimento, da parte delle scuole, dei contratti stipulati con alcune categorie di precari, come ad esempio quelli che non hanno una scadenza certa della supplenza. L'aver voluto centralizzare il sistema dei contratti, che prima veniva gestito da ogni scuola, sta rallentando i tempi a scapito della qualità della vita degli insegnanti.

E mentre questi signori si palleggiano le responsabilità, i supplenti sono alle prese non certo con gli acquisti di Natale, quanto con questioni di sopravvivenza: bollette, affitto, carburante per raggiungere il luogo lavoro (che non viene pagato), la spesa alimentare e così via.

  1. G