Numero 193, pag 5 - Dicembre 2015

- Il “PRIMO SOCCORSO” è quell’insieme di manovre che si applicano senza l’ausilio di attrezzature particolari e che consentono di preservare la vita o migliorare le condizioni generali della persona che ha subito un evento dannoso o un malore. Gli interventi di “PRIMO SOCCORSO” possono essere eseguiti da chiunque si trovi a soccorrere un soggetto infortunato o colto da malore.

 

Esemplificazione di cosa Significa primo soccorso

(Fonte: INAIL MANUALE di incaricati per il primo soccorso).

Fornire il giusto soccorso significa anche non mettere a repentaglio la propria vita, non prestare interventi superiori alle proprie capacità, non farsi prendere dal panico, non lasciare l’infortunato prima dell’arrivo del personale sanitario. È importante che le prime azioni, di chi soccorre un soggetto colto da malore, siano proprio quelle da mettere in atto senza alcun indugio come:

  • verificare che la scena dell’evento sia in sicurezza (es. soggetto folgorato, non toccare prima di staccare la corrente!);
  • provvedere ad allontanare la folla di curiosi, creare spazio per l’infortunato e ai successivi soccorritori del 118;
  • esaminare l’infortunato, valutando la natura ed entità del malessere con particolare riferimento alle funzioni vitali: coscienza, respiro e polso ed eventuali emorragie in atto;
  • telefonare al 118 in caso di urgenza/emergenza comunicando: l’indirizzo del luogo ove si è verificato l’infortunio, il numero degli infortunati, le condizioni delle funzioni vitali, specificando se sia cosciente o meno se respiri normalmente o no se c’è stato un trauma con o senza emorragie. È bene riferire il proprio nome e cognome ed un recapito telefonico che potrà essere utilizzato dal 118 in caso di necessità;
  • praticare i primi provvedimenti necessari nei limiti delle proprie competenze anche con azioni di valutazione e sostegno delle funzioni vitali, apprese con adeguati corsi di formazione, sino all’arrivo del 118;
  • astenersi dall’eseguire manovre, interventi od azioni inutili (es. dare da bere acqua), o addirittura dannosi per il rischio di compromettere ulteriormente lo stato di salute dell’infortunato o di ritardare l’arrivo dei soccorsi (es. spostare il soggetto se non necessario);
  • proteggere il soggetto (da se stesso, da stress termici, dal sangue e da fluidi biologici di altri infortunati) e rassicurarlo se cosciente;
  • utilizzare eventuali guanti o dispositivi di protezione individuali se necessari.

 NB.: tali azioni non implicano: valutazioni su quali farmaci somministrare, indicazioni sul trasporto ma e neanche effettuazione di manipolazioni e spostamento del soggetto, anzi l’esortazione è di contattare il 118.

 

- Per “PRONTO SOCCORSO” si intende invece l’intervento svolto da personale sanitario addestrato a tale compito.

Esiste una distinzione netta pertanto, tra i compiti del primo soccorritore e quelli del soccorritore professionale. Quest’ultimo opera prevalentemente in strutture ospedaliere predisposte ad accogliere casi di urgenza/emergenza in quanto dotati di attrezzature e spazi specificamente dedicati alla breve osservazione (medicina/chirurgia d’urgenza) ove poter prestate le prime cure prima del ricovero presso reparti specialistici.