Numero 201, pag 5 - Novembre 2017
Con Decreto Legge 7 giugno 2017 N. 73 recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” – è stato introdotto un obbligo vaccinale per i minori da 0 a 16 anni d'età.
Non intendiamo qui intervenire nel dibattito etico-sociale che si è andato sviluppando attorno a tale intervento governativo, trattandosi di tematiche che riguardano ambiti diversi da quelli di politica scolastica e sindacale; tuttavia sentiamo la necessità di chiarire alcuni aspetti sul ruolo delle scuole, e di chi nella scuola lavora.
Per l'anno scolastico 2017/18 il DL pone a carico delle FAMIGLIE di alunni/e frequentanti Scuole del sistema pubblico di istruzione, e di età compresa tra 0 e 16 anni, di provvedere alla Documentazione, anche in forma di Autocertificazione, delle avvenute vaccinazioni obbligatorie, dello “stato vaccinale” dell'allievo/a, o dell'eventuale intenzione di procedere alla regolarizzazione:
- Scuola dell'Infanzia, Istituzioni educative da 0 a 3 anni, convitti: autocertificazione entro il 11 settembre;
- Scuola Primaria e secondaria di 1° e 2° grado: autocertificazione entro il 31 ottobre; effettiva DOCUMENTAZIONE di avvenuta vaccinazione entro il 10 marzo 2018.
Il DL 73 assegna genericamente “alle istituzioni Scolastiche” in questa fase transitoria – dal 2018/19 in poi le procedure dovrebbero essere automatizzate con trasmissione diretta di dati tra autorità sanitarie e scuole (ma perché non si poteva fare da subito?) – il compito di:
- raccolta delle documentazioni ed autocertificazioni;
- trasmissione dei dati degli studenti per cui non si è ottemperato alla ASL di competenza;
- trasmissione dalla ASL di informazioni su eventuali allievi esonerati dall'obbligo;
- formazione delle classi curando che vi sia “di norma” non più di uno studente NON vaccinato per ciascuna classe, con obbligo però di informare la ASL delle classi in cui sia stato necessario inserirne più di due (!!).
Risulta evidente, oltre alla contraddittorietà della normativa, che ANCORA UNA VOLTA VIENE SCARICATO SULLE SCUOLE – e di conseguenza su chi ci lavora – un obbligo aggiuntivo e gratuito, in questo caso di GRANDE DELICATEZZA ed al centro di dibattito pubblico; grande attenzione è richiesta anche in ordine alla gestione di una enorme mole di dati sensibili, relativi alla sfera della salute.
Da parte della Dirigenza Scolastica c'è certamente stato qualche mugugno per la nuova responsabilità attribuita, ma in molti casi, come ormai d'abitudine, si sta procedendo con una “distribuzione” di responsabilità ai Docenti e al personale amministrativo coinvolto – spesso in assenza di indicazioni SCRITTE e di FORMAZIONE relativa alla gestione e custodia dei dati sensibili.
Intendiamo precisare, in merito:
- che il Decreto N. 73 definisce in capo al Dirigente Scolastico la responsabilità delle procedure;
- che NESSUN OBBLIGO lavorativo è previsto, né potrebbe esserlo tramite un Decreto di altro settore e ministero, in capo ai SINGOLI LAVORATORI della scuola, Docenti e NON Docenti;
- che ogni attribuzione di incarico in tal senso – stabilita da Dirigente Scolastico – può essere rifiutata dal singolo docente, NON essendo parte del proprio profilo professionale, né compreso tra i propri obblighi contrattuali;
- che, in ogni caso, ogni “pretesa” di attribuire incarichi in questo senso deve pervenire in FORMA INDIVIDUALE E SCRITTA con indicazione precisa: delle ISTRUZIONI da seguire caso per caso in materia di sicurezza dei dati e Privacy, del momento lavorativo in cui le attività andrebbero collocate, dell'eventuale pagamento accessorio previsto.