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Redazione

Segreteria Nazionale

 

 

SOSTITUZIONI

MAGGIO 2004

Riteniamo opportuno ritornare sul già affrontato tema delle sostituzioni, in quanto le informazioni che ci arrivano evidenziano situazioni locali tutt’altro che risolte. E’ il caso di due province (Gorizia e Udine) del Friuli Venezia-Giulia dove la  responsabile del S.A.M, riceve numerose segnalazioni che riguardano il mancato rispetto della normativa in materia di nomine di supplenti temporanei nella scuola  dell’infanzia e nella scuola primaria. 

Accade con frequenza e quasi con consuetudine che si richieda ai docenti di effettuare sostituzioni di colleghi assenti; tale materia è disciplinata dall’art. 26, comma 5 del CCNL 2002-2005 il quale testualmente recita: “Nell’ambito delle 22 ore di insegnamento, la quota oraria eventualmente eccedente l’attività frontale e di assistenza alla mensa viene destinata, previa programmazione, ad attività di arricchimento dell’attività formativa e di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo nei processi di apprendimento, anche con riferimento ad alunni stranieri, in particolare provenienti da paesi extracomunitari. Nel caso in cui il collegio dei docenti non abbia effettuato tale programmazione o non abbia impegnato totalmente la quota oraria eccedente l’attività frontale di assistenza alla mensa, tali ore saranno destinate per supplenze in sostituzione di docenti assenti fino ad un massimo di 5 giorni nell’ambito del plesso di servizio.”

Dal succitato articolo appare chiaro come la scelta di destinare tutta o parte della quota oraria eccedente alle sostituzioni o ai progetti siano alternative e non concomitanti. Questo implica che qualora il collegio voti per le sostituzioni, nel caso queste non si rendano necessarie, l’insegnante designato per assolvere a tale funzione rimarrà nel plesso a disposizione, nel caso in cui vi sia invece un progetto approvato, le ore destinate a questo non potranno essere destinate a sostituzioni e il DS sarà quindi tenuto a garantire il servizio anche con la nomina di supplenti.

Inaccettabile e mortificante sul piano professionale risulta il fatto che la programmazione effettuata dai docenti venga, con illegittima leggerezza, surclassata dalla necessità di sostituire un collega.

Inaccettabili sono le (oramai consuete) richieste rivolte ai docenti perché apportino, anche in modo immediato, variazioni e/o  prolungamenti al proprio orario di lavoro.

Diffusa risulta anche la pratica della suddivisione degli alunni nelle diverse classi del plesso.

E’ innegabile che simili “abitudini” non possano che creare notevoli disagi nelle scuole, impedendo il normale svolgimento delle attività didattiche ed educative, negando in parte agli alunni “migranti” il diritto all’istruzione e giungendo, talora, ad imporre situazioni di illegalità per quanto riguarda il numero di allievi presenti nelle classi.

Il problema, grave ed esteso, non può che produrre diffusa sensazione, negli operatori e nell’utenza, di disattenzione nei confronti del mondo scolastico.

Chiara Moimas, responsabile provinciale di Udine e Gorizia, ha scritto al direttore Regionale e ai Dirigenti Scolastici invitandoli ad un maggior rispetto delle norme contrattuali vigenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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