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Redazione

Segreteria Nazionale

 

 

DICEMBRE 2004


Le nostre considerazioni in merito alla circolare sulla VALUTAZIONE

 

Dopo le numerose richieste di chiarimenti in merito al problema della valutazione  e della sua certificazione il Ministro si è deciso ad emanare un documento in proposito.

Da un’attenta lettura del testo ci pare che il Ministero si sia attenuto ad un criterio di prudenza, infatti già nella premessa viene chiarito che la circolare è tesa non a prescrivere, bensì ad offrire indicazioni, indirizzi e orientamenti, compreso la concessione di utilizzare riproduzioni del modello di scheda precedentemente in uso e riadattato.

Rileviamo che la redazione delle schede di valutazione da parte delle singole scuole costituirà  un costo aggiuntivo proprio mentre la finanziaria taglia i fondi.

Anche se non condividiamo l’abolizione di un criterio unico nazionale di valutazione, dobbiamo per onestà riconoscere come tale colpa risalga al DPR 275 del 1999 (Regolamento sull’autonomia), nonché alla riforma costituzionale che ha ridotto notevolmente le possibilità di intervento statale sulla scuola..

Il Regolamento del 99 ha assegnato alle singole Istituzioni scolastiche l’individuazione dei criteri e modalità di valutazione degli alunni, lasciando al Ministro la definizione degli indirizzi generali sulla valutazione degli stessi. Non c’è dubbio che l’evanescenza del confine tra le competenze ministeriali e quelle delle scuole possa generare ulteriori dubbi ed incertezze.

Il Decreto legislativo 59/2004 (attuativo della riforma Moratti) ha disposto che la valutazione degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado sia affidata ai docenti responsabili delle attività educative.

Nella circolare si parla di equipe pedagogica, ma rammentiamo che, in attesa della riforma degli Organi collegiali, il Consiglio di classe della scuola secondaria non è stato abrogato.

Appare manifesta l’intenzione del Ministero di non forzare sulla questione port-folio, se si valuta con attenzione la frase: ”In questa fase di avvio del processo di riforma l’attenzione viene rivolta esclusivamente agli aspetti valutativi, anziché a quelli, non meno importanti, relativi all’orientamento…”

E’ interessante rilevare come la circolare prenda atto realisticamente che non essendoci tutor (il responsabile del portfolio) la sezione valutativa resti affidata alla competenza di TUTTI i docenti. In altre parole si tratta semplicemente degli strumenti che si utilizzano per la valutazione sistematica e periodica, infatti si scrive testualmente: “i registri di classe e il registro giornale dell’insegnante, attualmente in uso, saranno opportunamente adattati dalle istituzioni scolastiche alla luce dei nuovi elementi sopra richiamati e secondo criteri di funzionalità e di essenzialità”, sono quelli che andranno a costituire la sezione valutativa del portfolio (in pratica nessun nuovo documento rispetto al passato).

E’ opportuno ricordare che di per sé il termine port-folio, sta ad indicare un raccoglitore di documenti, quindi citare i documenti di valutazione quale sezione valutativa del port-folio, non implica alcun obbligo di adozione di tale documento.

Aggiungiamo che quand’anche fosse adottato dal collegio, a nostro parere, in pendenza della contrattazione nazionale sull’art. 43 del CCNL, nessuno può ad essere obbligato ad assumere funzioni o mansioni non previste dal contratto stesso.

L’autore della Circolare coglie l’occasione per raccomandare che nella scelta del portfolio ci si attenga a criteri di funzionalità ed essenzialità che non portino i docenti ad adempimenti formali aggiuntivi (chi li pagherebbe ?).

All’interno della scheda di valutazione vengono mantenuti i giudizi sintetici già in uso, ferma restando l’aggiunta della valutazione del comportamento e delle eventuali materie opzionali.

Il Ministero si riserva per il futuro di produrre nuovi modelli per la certificazione indicanti conoscenze competenze e abilità acquisite oltre ai crediti formativi.

Di rilievo, per la scuola primaria, è il fatto che eventuali decisioni di non ammissione alla classe successiva non saranno più di competenza del Consiglio di Interclasse bensì dei docenti responsabili degli insegnamenti che devono votarla all’unanimità. Per la scuola secondaria di primo grado invece il voto è a maggioranza dei docenti preposti.

E’ confermata l’abolizione, già dal corrente anno scolastico, dell’esame di quinta elementare (la lettura del Decreto legislativo forniva a tale proposito elementi di incertezza e contraddittorietà).

 

Rino Di Meglio

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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