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La Corte Costituzionale dice NO alle assunzioni discrezionali.

 

Da anni una parte della dirigenza scolastica, probabilmente minoritaria, ma politicamente molto organizzata, tenta di giungere all’assunzione diretta degli insegnanti.

Si tratta di una concezione pseudo-aziendalistica che ha già prodotto molti danni nella scuola pubblica statale; un’eco di questo vecchio ritornello si sente nel dibattito aperto da una recente proposta di legge che – a quanto sembra – potrebbe condurre all’assunzione diretta dei docenti da parte delle singole istituzioni scolastiche, (cioè da parte dei dirigenti).

Costoro sono convinti che l’acquisizione di una simile prerogativa renda più efficiente il funzionamento della scuola, in realtà si tratta semplicemente della dimostrazione di una totale mancanza di “senso dello Stato”, una crassa ignoranza sui principi fondamentali della Costituzione e del buon andamento della Pubblica Amministrazione.

Per fortuna la Corte Costituzionale vigila sul rispetto dei cardini su cui si basa la nostra democrazia impedendo che l’ignoranza (intesa come non conoscenza) di alcuni politici e funzionari dello Stato possa condurre a termine  dei progetti prevedibilmente disastrosi per la scuola Pubblica dello Stato Italiano.

Lo scorso luglio, con una propria sentenza che ha annullato una legge regionale della Valle d’Aosta, la Corte Costituzionale ha fornito occasione per ribadire con forza il pieno valore dei principi enunciati dagli articoli 3, 51 e 97 della Costituzione, ponendo un pesante macigno sul percorso di chi pensa di introdurre nella scuola le assunzioni dirette.

La Corte, dopo aver richiamato numerose precedenti analoghe pronunce, ha sancito che la regola costituzionale dell’accesso nel pubblico impiego, mediante pubblico concorso “può dirsi rispettata solo quando le selezioni non siano caratterizzate da arbitrarie ed irragionevoli forme di restrizione dell’ambito dei soggetti legittimati a parteciparvi”. La sentenza dice anche che non contrasta con i principi costituzionali il tener conto di pregresse esperienze lavorative.

Rino Di Meglio

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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