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Redazione

Segreteria Nazionale

GIUGNO 2008


SI PARLA DI VACANZE

Ore 7.30. Metà giugno. Non fa ancora tanto caldo, ma lo farà, si prevede una giornata afosa, pesante.

Un’automobile si ferma davanti all’ingresso di una scuola dell’infanzia, una mamma apre la portiera, la si vede china mentre scioglie le cinghie del seggiolino e prende fra le braccia il bambino che vi sta seduto. Scende e si avvia frettolosamente attraverso il vialetto, il bambino ha il capo appoggiato sulla sua spalla, sembra ancora addormentato, ma non lo è perché stringe con forza un biberon con la manina.

Una persona addetta alla “pre-accoglienza” prende il bambino dalle braccia della mamma, ascolta alcune rapide raccomandazioni (le stesse ogni mattina) e fa accomodare il bambino su di una seggiolina, davanti ad un piccolo banco e, gentilmente, gli pone davanti una scatola che contiene numerosi e colorati mattoncini di Lego.

Ma il bambino non li guarda, non ce la fa ad allungare la mano, il tenero e sicuro mondo dei sogni lo ha lasciato da poco, poi c’è stato il solito trambusto, acqua sul visino, braccia alzate per infilare la maglietta, piedi infilati dentro le scarpine, sistemazione sul seggiolino e via….

Adesso rimane immobile, avvolto dal silenzio dei grandi corridoi, ascolta i rumori che giungono dalla cucina, sente un lontano trillo di telefono.

Arriva una bambina, non è della sua sezione, ma anche lei ogni mattina si siede e sembra sognare ad occhi aperti mentre con un pennarello traccia strane linee su di un foglio.

La persona addetta all’accoglienza accarezza i capelli al bambino, gli chiede se va tutto bene, lui sa che tra poco sparirà, compare ogni mattina nella sua vita, ma solo per pochi minuti, poi arriva la maestra.

E poi, finalmente, la scuola si anima, frotte di bambini accompagnati da mamme, papà e nonni si riversano in classe carichi di gioia e di colori, portano alla maestra le rose del giardino, mostrano il nuovo giocattolo prima di riporlo nell’armadio, raccontano storie di mare, di biciclette, di supermercati.

Adesso si incomincia veramente; la maestra parlerà, affiderà un compito ad ognuno, forse consegnerà i colori con i pennelli e dopo tutti al bagno e dopo ancora in giardino a correre sotto gli alberi dai grandi rami ombrosi. Ma il bambino è stanco, corre un po’, poi si siede vicino alla maestra e guarda i giochi degli altri.

Il caldo si fa sentire, nella sala da pranzo c’è una confusione insopportabile, il bambino non mangia tutta la minestra, mastica a fatica un pezzetto di carne, sogna la penombra della classe.

La maestra della mattina se ne va, se ne vanno anche tanti bambini, fa caldo, sono stanchi, sudati e le mamme vengono a prenderli.

Ancora alcune ore per costruire con mattoncini e disegnare.

In giardino fa troppo caldo, si deve rimanere seduti sotto l’ombra degli alberi a leggere libri e chiacchierare.

Poi arriva lo scuolabus e porta via quasi tutti i bambini rimasti.

Anche la maestra del pomeriggio se ne va. Rimane la persona addetta alla “post-accoglienza” e rimane quella bambina della mattina, i corridoi sono di nuovo silenziosi ed enormi, alla bambina si chiudono gli occhietti, il bambino guarda la porta d’ingresso, spera, spera tanto che compaia la sua mamma… finalmente! finalmente a casa. Un divano, la televisione che fa scorrere immagini, suoni acuti che competono con la voce della mamma che chiede, come ogni giorno: - … che cosa hai mangiato?-

Ha sentito parlare di vacanze, ma a lui risulta che presto andrà in un’altra scuola che si chiama centro estivo, dove ci saranno altri amici, altri insegnanti e… si divertirà un sacco!!

Per troppi bambini questa è la scuola.

Riuscirà questa scuola ad infondere in questi bambini fiducia, entusiasmo, amore per il sapere, gioia alla convivenza o dovrà TENTARE di sopire la loro rabbia per il quotidiano abbandono percepito, la demotivazione per l’incommensurabile stanchezza esistenziale alla quale sono stati sottoposti?

In questo disegno sociale che miete vittime tra i bambini, troppi adulti sono conniventi

Chiara Moimas

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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