Pensionati:
ricorsi in vista

on l'applicazione dei nuovi contratti, a partire dal 1995, i Provveditorati agli studi, ora CSA, non hanno più riconosciuto, per una interpretazione del ministero del tesoro, a coloro che sono andati in pensione, i ratei di scatto - ora denominati gradoni - conseguiti prima della quiescenza. Ciò vale per tutti coloro che, ad esempio sono andati in pensione prima di aver maturato l'ultimo scatto al compimento del 35° anno di carriera.
Si tratta di una situazione molto diffusa in quanto  frequentemente l'anzianità contributiva non corrisponde a quella di carriera a causa dei lunghi periodi di supplenza, del riconoscimento della laurea o di lavoro svolto in settori diversi dalla Scuola.
Ora, se è vero che nel pubblico impiego sono state soppressi gli scatti di stipendio, nella scuola invece essi sono rimasti, sia pure dilatati nel tempo e costituiscono una carriera in quanto sono sottoposti, soprattutto con il contratto del 1999, alla sola condizione che il servizio sia stato svolto senza demerito, esattamente la stessa condizione che vigeva per gli scatti al momento dell'emanazione della legge n. 312/80, che all'art. 161  scrive "
ai fini della determinazione della base pensionabile, nonché del trattamento di previdenza, l'ultimo stipendio integralmente percepito deve essere maggiorato delle quote mensili della successiva classe stipendiale o del successivo aumento periodico, maturate all'atto della cessazione dal servizio".
Una norma che lascia spazio a pochi dubbi e che è sempre in vigore quindi.
I pensionati che intendono agire per la tutela dei propri diritti possono presentare ricorso alla Corte dei Conti della propria regione, il SAM GILDA fornirà agli interessati un modello di ricorso, mentre per la rideterminazione della buonuscita occorrerà un ricorso al Giudice del lavoro, in questo caso con l'assistenza di un legale.
Il primo passo è comunque la richiesta da avanzare al CSA ed