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l 13 novembre 2002 il Senato ha approvato il Disegno di Legge 1306 (riforma della scuola). La discussione in aula, tra ottobre e novembre, ha apportato delle modifiche al testo originale del DdL approvato in sede di Commissione (02.10.02). In particolare per quanto attiene la scuola dell'infanzia (da 2,5-3 a 5,5-6 anni) il testo approvato in aula (art. 2, p. 1, lett.e) appare, dal mio punto di vista, e come è noto anche dal punto di vista del nostro sindacato, assolutamente vergognoso. Si legifera che "la scuola dell'infanzia concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini ("morale, religioso" sono stati aggiunti con un emendamento nella discussione in aula) nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori (emendamento approvato in aula che sostituisce "nel rispetto dell'orientamento educativo dei genitori" del testo originario). Teniamo conto della vulnerabilità e la plasmabilità di pensiero nei bambini di questa fascia di età. Offrire o imporre un certo tipo di concezione a senso unico , un modello assunto come il migliore, non favorisce di certo la costruzione di un pensiero critico , aperto a innovazioni e a diverse concezioni. Ora, tutto ciò risulta inquietante nella misura in cui vengono, di fatto, sbarrate le porte della diversità delle concezioni del mondo, ostacolo alla laicità, che è per me il "lievito" della democrazia. La mia opinione risulta avvalorata dalla pressoché totale assenza di una materia alternativa all'IRC. Quella che dovrebbe essere una materia facoltativa diventa, de facto, obbligatoria in quanto non c'è volontà, da parte dell'organizzazione scolastica di sopperire a tale grave mancanza. Registro, peraltro, che laddove ci si adoperi ad impiantare una valida e accattivante program
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