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docenti in forma analitica e segmentata, vanno sempre esperiti attraverso attività concrete organicamente intrecciate e complesse. L'insieme di uno o più obiettivi formativi, delle attività, dei metodi, dell'organizzazione e delle modalità di verifica costituiscono le UNITA' DI APPRENDIMENTO. L'insieme delle unità di apprendimento costituisce il PIANO PERSONALIZZATO delle attività educative di ciascun allievo, dal quale si ricava la documentazione utile per la compilazione del PORTFOLIO DELLE COMPETENZE INDIVIDUALI. Il Portfolio è compilato ed aggiornato dai docenti di sezione, in cooperazione con tutte le altre figure che sono impegnate nell'educazione dei bambini. Il Portfolio comprende: - accurata descrizione dei percorsi seguiti e dei progressi educativi raggiunti - documentazione regolare (attraverso elaborati, schede, capolavori) che offra indicazioni sulle risorse, i modi dell'apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali. I VINCOLI ORGANIZZATIVI prevedono un organico assegnato secondo le norme vigenti e a livello nazionale e regionale un rapporto aggiuntivo docente- bambini di uno a otto/dieci in presenza di bambini di età inferiore a tre anni; la costituzione di laboratori, la presenza di un docente coordinatore dell'equipe pedagogica (uno su più plessi se ci sono meno di tre sezioni); un orario annuale che, a seconda dell'età dei bambini, delle esigenze delle famiglie e delle convenzioni con enti locali, oscilla tra moduli di 1000, 1300, 1600, 1800 ore.
Questo un riassunto che vuole evidenziare i punti salienti delle INDICAZIONI NAZIONALI. I docenti interessati, ai fini della redazione del P.O.F. e dei PIANI INDIVIDUALIZZATI, possono, su suggerimento ministeriale, consultare le RACCOMANDAZIONI PER LE ATTIVITA' EDUCATIVE NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA PARITARIE (STATALI E NON STATA
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LI) che accompagnano il documento. Le RACCOMANDAZIONI sono un corposo documento (al contrario delle INDICAZIONI NAZIONALI che si sviluppano in poche pagine) che contiene al suo interno una rivisitazione degli ORIENTAMENTI del '91. Una lettura comparata dei due testi permette di osservare come alcune parti degli Orientamenti siano state riportate fedelmente, altre siano state eliminate, altre abbiano subito modificazioni. Le aggiunte e le variazioni si riferiscono prevalentemente alle problematiche relative ai bambini di età inferiore ai tre anni. Il testo, nella parte relativa ai Campi di esperienza, contiene esemplificazioni e suggerimenti che negli orientamenti non comparivano, sembra si sia voluto proporre una chiave di lettura facilitata su tematiche affrontate teoricamente e scientificamente dagli Orientamenti. Le parti riguardante il Portfolio e l'Organizzazione suscitano le perplessità che da sempre accompagnano le riforme previste per la scuola dell'infanzia: insegnamenti individualizzati, di lavoro per piccoli gruppi: proposte che continuano a stridere con la realtà che vede la presenza di un adulto in sezioni di 28 bambini. Per quanto si possa giostrare l'organico funzionale, il rapporto rimane invariato, tranne che nei pochi momenti di compresenza, momenti che si diradano proporzionalmente alla maggior durata di apertura e della scuola e scompaiono in caso di funzionamento antimeridiano, momenti che scompaiono per mancanza di supplenti. Nessuna riforma può prescindere dalla riduzione del numero di bambini per sezione, questa è una richiesta costante del S.A.M., che non si stanca di
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e "INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI PERSONALIZZATI DELLE ATTIVITA' EDUCATIVE NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA" redatte a cura del MIUR hanno carattere … prescrittivo. In esse si sostiene che la scuola dell'infanzia concorre all'educazione armonica ed integrale dei bambini e delle bambine, dai due anni e mezzo (in via sperimentale) fino all'ingresso nella scuola primaria. La scuola richiede attenzione e disponibilità da parte dell'adulto, esclude impostazioni scolastiche che tendano a precocizzare gli apprendimenti formali e riconosce come connotati essenziali del proprio servizio educativo: 1) la relazione personale tra pari e con adulti, nei vari contesti, come condizione di fare, pensare ed agire; 2) la valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni; 3)il rilievo al fare produttivo ed alle esperienze di contatto con la natura. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO EDUCATIVO sono il rafforzamento dell'identità personale, la conquista dell'autonomia e lo sviluppo delle competenze. GLI OBIETTIVI SPECIFICI sono intesi come traguardi di sviluppo e non obbediscono a nessuna teoria organica da rispettare e seguire; la loro elencazione viene suddivisa in gruppi che rispondono a: 1- IL SE' E L'ALTRO 2- CORPO, MOVIMENTO, IGIENE 3- FRUIZIONE E PRODUZIONE DI MESSAGGI 4- ESPLORARE, CONOSCERE E PROGETTARE. Le istituzioni scolastiche ed i docenti sono tenuti a trasformare gli obiettivi specifici in OBIETTIVI FORMATIVI adatti per i singoli bambini. Tali obiettivi formativi, se pur formulati dai
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