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Samnotizie |
La busta paga: come leggerla |
Scuola
dell’infanzia (continua da
pagina 2) normale. Purtroppo non è
al momento possibile sapere quale estensione avrà il Progetto sul territorio
nazionale. L'art. 1 del
decreto, al comma 5 dice che sarà il Direttore generale regionale a
determinare con proprio provvedimento il quadro delle istituzioni scolastiche
per le quali sussistano le condizioni di attuazione del progetto. Scegliere
esclusivamente realtà scolastiche che già godono di determinati requisiti non
sembra corretto, poiché l'applicazione del piano triennale dovrebbe portare
ad un graduale miglioramento l'intero sistema scolastico nazionale. Il S.A.M.–
Gilda ha già provveduto ad inviare al Ministro della Pubblica Istruzione una
richiesta di libertà di adesione da parte delle singole scuole al progetto,
evidenziando come una sperequazione qualitativa sul territorio non potrebbe
trovare comprensione da parte dell'utenza, originando un notevole
disorientamento, creerebbe anche ulteriore demotivazione negli insegnanti che
si sono adoperati per dare alla scuola dell'infanzia lo spessore didattico-
educativo che attualmente le viene attribuito e che è stato ripetutamente
richiamato dagli esperti impegnati nella stesura della documentazione
riguardante la riforma dei cicli. Chiara Moimas Un’altra beffa
La terza
sezione del TAR del Lazio ha decretato che le regole a suo tempo stabilite
per la compilazione delle graduatorie sono costituzionalmente scorrette. La
situazione è ancora più surreale e paradossale in quanto il Ministero della
Pubblica Istruzione ha impugnato tale sentenza presso il Consiglio di Stato
per garantire lo svolgimento delle attività scolastiche fino al termine delle lezioni (giugno 2001). Il SAM-GILDA condivide le preoccupazioni espresse dal Comitato Italiano Precari il quale, non intendendo accettare che il destino di decine di migliaia di lavoratori sia costantemente legato a fattori aleatori e casuali, per giunta variabili nel tempo, ha proclamato lo stato di agitazione permanente dei docenti precari, in nome dei più elementari principi di dignità e di giustizia. |
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Uno dei quesiti più
frequenti riguarda la comprensione della busta paga, leggera ma
sufficientemente complicata nella decodifica. Cerchiamo adesso di darne
lettura insieme. In alto: la Direzione
Provinciale del Tesoro che eroga lo stipendio e il Centro di elaborazione, i
dati anagrafici del docente e il numero di partita di pagamento attribuito al
dipendente. L’inquadramento retributivo: informa sulla qualifica
del docente (ordine di scuola) e la sigla CL indica l’anno iniziale della
posizione stipendiale (come prevista dalla tabella E allegata all’ultimo
CCNL) da cui derivano lo stipendio lordo – da qui la voce STIPENDIO
nella seconda parte del cedolino – e la quota di INDENNITA’ INTEGRATIVA. Segue l’imponibile ai
fine dell’Irpef mensile – su questo vengono calcolati l’importo delle
detrazioni, l’aliquota Irpef massima e media. Successivamente troviamo il
dettaglio ritenute con indicazione dell’imponibile e della % a carico. Queste
voci andranno a determinare l’importo netto dello stipendio dell’indennità
integrativa e del Compenso individuale. A fianco sono riportate le
detrazioni d’imposta che comportano la riduzione Irpef: dipendono dalle
singole condizioni famigliari. La seconda parte della distinta
di pagamento riporta le voci che compongono la retribuzione e per ciascuna
viene riportato il valore lordo, la retribuzione netta delle ritenute
previdenziali ed assistenziali e l’importo Irpef al netto della detrazione
d’imposta. Vediamo le voci: Stipendio: è la retribuzione
base determinata dal Contratto per l’ordine di scuola a cui apparteniamo
(vedi tabelle Contratto 1995 con incremento 1996 e nuova decorrenza 1999). Dal 1996 non abbiamo più
avanzamento biennale ma progressione su sette fasce stipendiali (vedi
inquadramento retributivo) non più legata all’obbligo di aggiornamento. L’indennità integrativa
speciale dovrebbe consentire l’adeguamento degli stipendi al costo della
vita. Per la scuola materna/elementare e per gli insegnanti diplomati della
media è pari a lire 1 030 111. |
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Il Compenso Individuale
Accessorio è quel falso aumento che ci hanno elargito in via transitoria con
l’ultimo contratto e rientrerà …… Decorre dal luglio 1999 e
riguarda tutti i docenti con contratto a tempo indeterminato e i docenti di
religione con incarico annuale. Per i supplenti fino al termine
delle attività didattiche decorre dall’assunzione e non può superare i 10
mesi, mentre chi è su posto vacante ne usufruisce per l’intera prestazione.
Chi si trova in posizione di part-time ne riceverà una corresponsione
proporzionale. Può essere presente la voce Aggiunta di famiglia connessa alla
situazione famigliare. L’assegno per il nucleo famigliare è attribuito
attraverso domanda dal dipendente. Eventuali variazioni di stato devono
essere tempestivamente comunicate dal docente. Da queste voci otteniamo l’IMPORTO
NETTO da cui vengono decurtate le seguenti ritenute: L’addizionale regionale Irpef
(istituita nel ‘98) è determinata applicando l’aliquota fissata dalla
regione. Seguono eventuali ritenute per
adesione sindacale (il nostro codice è 800/SG4) prestiti o L. 335/95 per il
periodico conguaglio pensionistico. Infine l’Irpef spettante (di solito siamo sull’aliquota del 33,5%)
a cui viene tolta la detrazione di imposta precedentemente citata. Dalla differenza tra gli
importi netti (che tanto netti non sono visto l’elenco delle ritenute
assistenziali e previdenziali) e le ritenute, otteniamo lo stipendio. A parte sono i compensi per le
aree a rischio, per la funzione obiettivo e il compenso accessorio. Silvana Boccara |
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