Numero 61 - mensile - Registrato Trib. di Trieste n. 883 il 19/8/94 - Direttore resp. Franco Rosso - Stampato presso Tipografia  Kuhar Trieste

Spedizione in A. P. art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Trieste. - Redazione: p.zza Ospitale, 3 - 34129 TRIESTE     marzo 2001

Il nuovo contratto economico

 

Dopo le proteste dei docenti sfociate, a partire dal 17 febbraio 2000, in ben tre scioperi  che hanno visto grande partecipazione, CGIL, CISL e UIL hanno firmato il 15 dicembre, dopo due mesi di studio sugli stipendi europei, un accordo secondo il quale sarebbero toccate agli insegnanti  300.000 lire lorde di aumento medie pro-capite, compiendo, a loro dire,  un primo importante passo per l’obiettivo europeo.

Va preliminarmente detto che il lungo studio dei sindacalisti confederali ha partorito un dato scorretto: la loro individuazione dello “stipendio europeo” non è stata infatti riferita ai paesi dell’Unione Europea, ma a quelli dell’OCSE, dove vi sono anche gli stati dell’Est, con economie ancora in fase di sviluppo.

Veniamo ora al contratto biennale che il SAM-GILDA non ha firmato e sul quale chiede il parere dei colleghi:risultato positivo che va ascritto a merito del SAM- GILDA che si è fatto portavoce degli insegnanti: il concorsone a quiz è definitivamente sparito; anche se non è stato abrogato l’art. 29 del CCNL, ne sono state portate via tutte le risorse: 1260 miliardi ( + 130 che erano previsti per il pagamento delle commissioni), ciò equivale alla definitiva cancellazione del concorsaccio;

parzialmente positivo il fatto dell’istituzione della “retribuzione professionale docenti”, ottenuta a seguito delle forti richiesta del SAM- GILDA che voleva un’indennità specifica per la funzione docente, si tratta però di un cambiamento per ora solo nominale del compenso individuale accessorio, in quanto tale voce resta non pensionabile, poiché - se una voce non entra nello stipendio base o non è definita pensionabile per contratto -  essa segue la via del trattamento accessorio che, in base alle vi-

 

 

genti disposizioni, risulta pensionabile solo per la quota che eccede il 18% dello stipendio. Ad esempio, se godo di uno stipendio di 30 milioni lordi annui sarà pensionabile solo la quota di trattamento accessorio eccedente i 5.400.000  annui !)

elementi negativi per i quali il SAM-GILDA non ha firmato:

le 300.000 lire lorde annunciate sono già di per sé una cifra insufficiente ad avvicinarsi alla cosiddetta media europea. I confederali, soprattutto la CGIL, hanno voluto che una parte delle risorse destinate agli insegnanti per il contratto (300 miliardi del concorsone + altre quote minori di cosiddetti risparmi) fosse devoluta alle scuole, nei “fondi di Istituto”, per retribuire cioè attività aggiuntive.

Va chiesto ai colleghi sindacalisti confederali se avrebbero il coraggio di presentarsi in una fabbrica e dire che hanno firmato un contratto integrativo destinando una parte delle risorse contrattuali a pagare lo straordinario!

Ancora una volta lo spirito punitivo verso i docenti si evince dallo stesso contratto, laddove si scrive che i bidelli, in caso di svolgimento di mansioni aggiuntive rispetto a quelle contrattuali, debbono percepire una “funzione aggiuntiva” cioè denaro in più per espletare la mansione in orario

(Continua a pagina 8 )

 

La democrazia

beffata

Lo scorso dicembre abbiamo votato nelle Scuole Italiane per eleggere le RSU, organismi che con il Dirigente dovrebbero concludere i Contratti d’Istituto e tutelare coloro che li hanno eletti.

Il Contratto Nazionale di Lavoro della Scuola, firmata nel 1999, prevede che alla contrattazione partecipino anche i rappresentanti dei sindacati firmatari del contratto (CGIL, CISL, UIL e SNALS), addirittura con rappresentanze la cui composizione ed il cui numero sono decisi a loro discrezione.

Costoro saranno esattamente sullo stesso piano degli eletti, che sono persone nella stragrande maggioranza delle scuole.

Risultato: gli eletti saranno in minoranza rispetto ai rappresentanti dei firmatari.

Possibile paradosso: un candidato “trombato” dai colleghi alle elezioni, perché non gradito dalla maggioranza, potrà presentarsi quale delegato di un sindacato firmatario.

Colleghi,

È difficile credere a queste cose, ma è vero: controllate da soli!

E’ una vergogna! Sicuramente contraria alla Costituzione, ad ogni normale concezione di democrazia e civiltà giuridica.

Denunciamo in ogni sede e circostanza questa situazione, lottiamo insieme per ottenere in questo Paese che anche nel mondo del lavoro si possa operare in base a comuni principi di libertà e democrazia.

                Rino Di Meglio

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Si ricorda di segnalare tempestivamente alla Segreteria Provinciale  il cambio di indirizzo.

 

 

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