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Categoria: Luglio 2015
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Numero 191, pag 4 - Luglio 2015

Il Presidente del Consiglio ha inviato una mail a tutti gli insegnanti per spiegare loro la bontà della sua riforma e delle motivazioni che la accompagnano.

É l’ennesimo segnale della grande stima che nutre nei loro confronti, probabilmente pensa che i docenti non siano in grado di leggere da soli e farsi un’opinione sul DDL.

 

Un collega si è levato la soddisfazione di rispondergli, in blu le sue considerazioni.

(per ragioni di brevità pubblichiamo solo la parte relativa alle premesse, nel prossimo numero entreremo nel merito dei vari punti).

Gentilissime e gentilissimi insegnanti, oggi per la prima volta dopo undici trimestri il PIL italiano torna a crescere. È un risultato di cui dovremmo essere felici, dopo anni di recessione […appunto, ma da quando in qua una rondine fa primavera?!??]. Ma personalmente credo non basti questo dato: l'unica strada per riportare l'Italia a crescere è investire sulla scuola […ma sarà vero?], sulla cultura, sull'educazione. Non ci basta una percentuale del PIL, ci serve restituire prestigio e rispetto alla scuola […quindi un passo in avanti ed uno indietro. Questo passaggio contraddice l’esordio. Fra l’altro è proprio da quel valore percentuale che si vede, dal confronto con gli altri paesi europei e non, quanto (poco) l’Italia investa a) nella scuola e b) nella ricerca].

Stiamo provando a farlo ma purtroppo le polemiche [?], le tensioni [?], gli scontri verbali […provocati da chi?] sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare […forse avere evitato di coinvolgere seriamente le parti, ha provocato tutto questo. Avere, per anni, illuso la popolazione, in questo caso gli insegnanti, porta a generare questi contesti di sfiducia verso il sistema]. Utilizzo questa email allora per arrivare a ciascuno di voi e rendere ragione della nostra speranza: vogliamo restituire centralità all'educazione e prestigio sociale all'educatore […prima di tutto sarebbe da restituire la credibilità, visto che per almeno un anno non si è fatto altro che parlare di prof. “fancazzisti” dei “tre mesi di vacanze”, di “casta” e quant’altro si poteva fare per mettere in cattiva luce gli insegnanti. Il tutto senza prendere seriamente in considerazione il ruolo complesso ed allo stesso tempo delicato (e mal retribuito) che hanno i docenti all’interno della nostra società. Non avere compreso tutto questo, averli aggrediti, aver tolto loro la serenità di svolgere il proprio lavoro è fortemente offensivo nei confronti della categoria. Senza considerare che gli insegnanti, l’unico comparto ad essere stato tartassato da tutti i governi dell’ultimo ventennio, hanno spesso una famiglia con dei figli e  quindi vivono anche le altre problematiche legate alla crisi della nostra società. Come tutti, anche gli insegnanti hanno dei progetti di vita, dei sogni, degli obiettivi di vita, il più delle volte rivolti verso il miglioramento. Miglioramento che non può essere condizionato o imposto dall’alto, solo perché, in realtà, lo scopo è quello di volere condizionare le masse. Parimenti non si può pensare di entrare a gamba tesa nella vita delle persone come avete fatto voi e chi vi ha preceduto. Viene infatti il sospetto, se non la certezza, che questa categoria, così vasta e libera nel proprio pensiero, sia scomoda, proprio per il ruolo che riveste all’interno della nostra società: quella di far pensare!]. Vogliamo che il posto dove studiano i nostri figli sia quello trattato con più cura da chi governa […pure gli insegnanti lo vorrebbero, ma non è quello che sta accadendo, purtroppo]. Vogliamo smetterla con i tagli per investire più risorse sulla scuola […allora non mi sembra che siamo sulla buona strada, semmai, sulla “bwana” strada]. In una parola, vogliamo cambiare rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi […credete veramente che dare carta bianca ai dirigenti scolastici sia la strategia migliore? E su quali presupposti? E in che modo pensate di controllare l’operato dei dirigenti, visto che agli addetti ai lavori è noto come sia il Ministero che gli USR, come pure gli UU.TT., siano sotto organico?]. Dopo anni di tagli si mettono più soldi sulla scuola pubblica italiana […il che non è vero. E per questo la invito a leggersi la relazione tecnica che accompagna il DDL. Forse Le sarà sfuggito, ma dalla lettura emerge che le cose sono ben differenti].

L'Italia non sarà mai una superpotenza demografica o militare […appunto. L’Italia, ha il più ricco patrimonio archeologico del mondo, ma viene da sempre trascurato e lasciato in stato di abbandono. L’Italia non ha risorse di alcun tipo. Negli ultimi anni abbiamo visto le migliori aziende delocalizzarsi all’estero. L’Italia, da un bel pezzo, ha formato e a buon livello gli italiani. L’italiano medio, da sempre, ha avuto una preparazione orientata nei confronti della teoria, piuttosto che della pratica. Presumibilmente perché è la metodologia meno costosa per il sistema. Il tutto trova riscontro nell’enorme numero di laureati e dottorati italiani che si trasferiscono all’estero e che hanno successo all’estero. Tanto è vero che è da un bel po’ di lustri che l’Italia “esporta cervelli”. Questo DDL, unitamente ad altri provvedimenti del passato che hanno coinvolto la scuola (Riforma Gelmini), l’Università, come pure la Ricerca, ha abbandonato questa strada. Fra un po’ non esporteremo più nessuno perché non saremo più in grado di farlo. Come non rendersi conto del valore strategico di questa risorsa?]. Ma è già una potenza superculturale […ed è per questo che buttiamo tutto nel water? Forse tutto questo si poteva migliorare, ma non certamente distruggerlo 

come sta accadendo!]. Che può e deve fare sempre meglio. Per questo stiamo lavorando sulla cultura, sulla Rai [?!??], sul sistema universitario e della ricerca, sull'innovazione tecnologica […già, infatti si sta investendo sempre di meno!]. Ma la scuola è il punto di partenza di tutto. Ecco perché crediamo nel disegno di legge che abbiamo presentato e vogliamo discuterne il merito con ognuno di voi […ma certo, dopo avere messo da parte il corpo docenti, averlo deriso, svilito, messo alla gogna, adesso, mentre si sta procedendo a tappe forzate, con calendari già stabiliti ed immodificabili e mentre si continua a distruggere la categoria con considerazioni poco brillanti sulla stampa, gli si chiede di partecipare, magari con gioia!].

Intendiamoci. Non pensiamo di avere la verità in tasca […questo sarebbe già un buon punto di partenza!] e questa proposta non è “prendere o lasciare” […l’impressione però è ben differente. Fra l’altro resta chiaro che chi ha prodotto questo DDL di scuola ne sa ben poco e, molto probabilmente, vive di reminiscenze di quando, a suo tempo, frequentava la scuola]. Siamo pronti a confrontarci […qui vale la considerazione di sopra. Da nessuna parte le cose fatte di fretta possono funzionare bene. Anche un idiota si rende conto che agire di fretta aumenta la probabilità di errore. E quel che è ancora peggio è che l’istruzione è un tema molto delicato oltre che complesso. E’ un baluardo della libertà. L’impressione è, invece, che si stia lavorando affinché i giovani non siano in grado di comprendere, in futuro, il che equivale a non garantire loro, in futuro, nella società globale, di poter scegliere liberamente. Dallo Stato, invece, il cittadino si aspetta ben altro!]. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già […e allora, squadra che vince non si cambia!]. Siete voi. O meglio: siete molti tra voi, non tutti voi […per adesso, quello che si vede è che i responsabili di certe malefatte la passano liscia e le premesse sono del tutto simili. Se fosse solo da eliminare alcune mele marce non si sarebbe sprecato tutto questo tempo]. Il nostro compito non è fare l'ennesima riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e garantire la qualità educativa […peccato che queste siano solo delle “boutade”].           

          Massimo Vascotto