Stampa
Categoria: Aprile 2015
Visite: 4728

Numero 190, pag 4 - Aprile 2015

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, non perde occasione di esternare arroganza.

Infatti dopo essere stata più che giustamente contestata, da docenti stanchi di essere presi in giro, li ha apostrofati come categoria composta da “una maggioranza abulica e una minoranza aggressiva”. È  riuscita così in un colpo solo ad offendere la categoria, la libertà di pensiero, l'intelligenza e la democrazia, il tutto senza avvertire la minima necessità o almeno l'opportunità di scusarsi;  evidentemente il dissenso non rientra nelle sue previsioni e chi sfida le sue previsioni è considerato “squadrista”.

Se questo è il suo modo di incarnare il ruolo di ministro dell’Istruzione, che dovrebbe quanto meno difendere il ministero rappresentato e chi ne fa parte, anziché esprimere continuamente disprezzo verso la categoria degli insegnanti, le sue dimissioni sarebbero opportune, nonché graditissime.

Fortunatamente altri referenti politici di ben “altro” spessore, fra cui Ferdinando Imposimato, politico ed avvocato italiano, nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, ha speso una serie di considerazioni in favore dei docenti, sollecitandoli alla mobilitazione in difesa della scuola italiana contro una riforma frettolosa. Non ha mancato di sottolineare come i docenti siano sottopagati  nonostante il loro sia un ruolo costituzionale, pari a quello del Parlamento, perché nonostante "la scuola sia l'organo centrale della democrazia" lo Stato preferisce attribuire stipendi esagerati alle caste privilegiate, sprecando decine di miliardi di euro che potrebbero risolvere il problema del precariato.

M.G.