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Categoria: Ottobre 2023
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Numero 217 - Ottobre 2023

Se la notte porta consiglio, così l’estate porta contratto! Nel corso dell’estate 2023 si è infatti finalmente conclusa l’estenuante lunghissima fase contrattuale nazionale che ci ha portati ad avere almeno la siglatura di un’ipotesi di contratto collettivo del comparto Istruzione e Ricerca relativa al triennio 2019/21.

Il precedente era scaduto ormai da quasi 3 anni. La lungaggine delle trattative è una delle conseguenze della riforma Brunetta che ha voluto ridurre i precedenti 16 comparti del pubblico impiego a soli 4. Questa riforma ha comportato che le fasi si svolgano assieme ad altri settori quali la Ricerca, l’Università e l’AFAM, ciascuno comprendente realtà molto diversificate tra loro che si rallentano a vicenda. Un obiettivo sindacale per il futuro sarà perciò quello di lavorare sul piano politico per superare la Brunetta ed arrivare almeno a dividere in due il “compartone” e snellire di conseguenza le procedure.

L’ipotesi ha incontrato il consenso di tutte le sigle sindacali ad esclusione della UIL dissociatasi per un mancato accordo sul compenso ai DSGA. 

Sicuramente non si tratta del miglior contratto possibile ma alcuni aspetti sono migliorativi, oramai si sa che le OOSS devono lottare per evitare le derive peggiorative, prese tra incudine e martello fra l’esigenza di spuntare condizioni accettabili e fronteggiare i ritardi e la successiva urgenza con cui l’amministrazione chiede un’approvazione.

A onor del vero è bene ricordare che la parte economica dello stesso era stata preceduta dall’intesa politica dell’autunno scorso, sfociata il 6 dicembre 2022 nella definizione del contratto economico, grazie alla buona volontà del Ministro Valditara che aveva spinto sull’acceleratore consentendo di anticipare l’impiego delle risorse e permettendo agli insegnanti di beneficiare sia degli aumenti che degli arretrati: una sorta di strenna natalizia. Un insieme di voci racimolate qua e là hanno portato, nelle tasche dei docenti, un aumento medio lordo di ca 120 € mensili.

Come indicato nelle tabelle sottostanti, gli aspetti economici riguardano:

COSA CAMBIA

La contrattazione normativa ha inoltre scongiurato due pericoli:

Ora la bozza di CCNL attende la firma definitiva che è subordinata all’esame della Corte dei Conti su tutti e 4 i settori comprendenti il comparto. Questo rallentamento ha fatto sì che l’anno iniziasse con gli effetti normativi del vecchio contratto e che solo in corso d’opera subisca quelli del nuovo, fatto che sicuramente creerà qualche disagio.

Michela Gallina