Numero 189, pag 7 - Marzo 2015

La Gilda degli Insegnanti di Treviso ha istruito un ricorso in difesa di una docente di lingua inglese, da molti anni accompagnatrice degli studenti negli scambi culturali con un Istituto americano, ingiustamente e pretestuosamente sanzionata da un dirigente scolastico che, anziché apprezzarne l'impegno nello svolgere attività, è andato a caccia di cavilli con l'intento persecutorio di punirla.

 

All'origine del provvedimento il fatto che, anche in quell'anno scolastico 2011-12, il marito, apprezzato docente dello stesso istituto nel frattempo andato in pensione,  avesse partecipato allo scambio culturale della sua ex-classe negli USA, come incaricato diretto da parte della scuola americana e sotto la piena responsabilità di quest'ultima.

Lo scambio culturale ed il viaggio si erano svolti proficuamente e regolarmente per gli allievi, come avvenuto anche negli anni precedenti.

Tuttavia al rientro, l'insegnante aveva ricevuto la sgradita sorpresa di vedersi comminare una censura, venendo accusata di essersi fatta accompagnare da un familiare ad insaputa della scuola.

Il regolamento dell'Istituto, dallo stesso preside richiamato, prevede che la partecipazione a viaggi d'istruzione di persone estranee alla scuola vada autorizzata a meno che non si tratti di soggetti che agiscono in rapporto diretto con l'ente ospitante, quindi la presenza del professore era perfettamente regolare.

La docente, per tutelare il proprio buon nome, si è dovuta rivolgere al giudice del Lavoro che, il 6 febbraio scorso, dopo quasi tre anni, ha annullato la sanzione e condannato l'istituto a pagare le spese legali.

Pur soddisfatta per l'esito del contenzioso, la Coordinatrice provinciale Michela Gallina, esprime una certa preoccupazione: "Sono sempre più numerosi, purtroppo, i casi di procedimenti disciplinari che vanno a colpire chi agisce in favore della scuola e degli studenti, con applicazione cavillosa di regole, utilizzate strumentalmente da alcuni dirigenti per azioni di rivalsa personale. Il costo di rivincite ed antipatie personali ricade sulla collettività, pagato con soldi pubblici a danno di tutti i cittadini" ed aggiunge: "Da quando, in nome di un maldestro tentativo di contenimento della spesa pubblica, sono stati soppressi gli organi collegiali disciplinari di garanzia, tutelarsi dalla discrezionalità di alcuni presidi è diventato particolarmente oneroso moralmente ed economicamente per gli insegnanti, costretti a rivolgersi al giudice ed anticipando le relative spese processuali che poi, in caso di soccombenza dell'amministrazione, diventano costi ben più onerosi per l'erario pubblico".                                                             M. G.