Numero 213, pag 4 - Giugno 2021

Blocchi vecchi e nuovi

Il contratto integrativo sulla mobilità da noi sottoscritto, di validità triennale ed ora in scadenza, conteneva una salvaguardia per aggirare il blocco triennale per chi avrebbe ottenuto la mobilità: ossia l’espressione di una preferenza sintetica (ad esempio su comune o distretto o provincia) anziché analitica (su scuola) avrebbe consentito di aggirare il blocco. Pertanto sarebbero rimasti fermi per il triennio solo coloro che avessero espresso la preferenza analitica su scuola e che fossero stati soddisfatti sulla preferenza indicata.

 

Recentemente però c’è stato, da parte del governo, un intervento a gamba tesa, intervento che ha invaso la sfera di competenza della materia contrattuale, modificando per legge le condizioni che erano state pattuite in sede di contrattazione nazionale. Il governo quindi all’art. 58 co 2 lettera f del decreto Sostegni bis (DL n. 73/2021 del 26 maggio 2021), ha stabilito che per motivi di continuità didattica, i docenti soddisfatti nella domanda di trasferimento o di passaggio di ruolo o di cattedra, non possono spostarsi per tre anni indipendentemente dalla tipologia della preferenza espressa, quindi nel caso venga indicato un codice sintetico: comunale, provinciale, o distrettuale, scatta il vincolo triennale. Da sottolineare che la norma non ha effetto retroattivo, quindi coloro che hanno presentato domanda di mobilità per l’a.s. 2021/22 non sono interessati al provvedimento, ma lo saranno invece i docenti che la richiederanno per l’a.s. 2022/23.

il richiamo alla continuità didattica, utilizzato per giustificare il provvedimento, appare in realtà ridicolo e pretestuoso se pensiamo che finora il governo non ha adottato misure efficaci per superare il vero ostacolo alla continuità: il precariato.

E’ superfluo specificare che la norma creerà grande disagio ai colleghi entrati in ruolo in una provincia lontana e diversa da quella dove risiedono, i quali finora avevano la possibilità graduale e progressiva di avvicinarsi a casa di anno in anno. Da ora in poi i loro tentativi potranno essere solo triennali.

Gli altri blocchi riguardavano i docenti assunti a partire dal 2021/22 ed erano quinquennali. Con il decreto sostegni bis il blocco da quinquennale è diventato triennale e da questo punto di vista la situazione è migliorata. Però la buona notizia è stata purtroppo mitigata dalla precedente, come dire: un passo avanti e due indietro!

Il sindacato farà il possibile per intervenire a rimuovere i blocchi attraverso la presentazione di emendamenti e con la prossima contrattazione integrativa.

Antonietta Toraldo