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Categoria: Novembre 2014
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Numero 188, pag 3 - Novembre 2014

Con i risparmi: €60 netti al 66% dei docenti… se meritevoli, cioè con crediti didattici, formativi e professionali che diano uno “scatto di competenza”.

 

Insomma, una “furbata”: senza spendere un euro in più ma, approfittando di insegnanti immeritevoli, il nostro datore di lavoro (il Dirigente Scolastico, si pensa, a nome del Ministro) darà un piccolo compenso aggiuntivo a qualcuno considerato più bravo di altri. Ogni tre anni.

Da questo momento, allora, parte la competizione: se avete qualche bella idea ed avete sperimentato qualche pur minima attività che esca dal tran-tran didattico tradizionale, documentate tutto e conservatelo gelosamente, perché nessun collega ve lo possa scopiazzare. Se potete, vedete di brevettarlo (pur se la procedura è costosa), così non si dubiterà che siate i veri e unici produttori di cotanta innovazione didattica.

É finita l’era della condivisione. Anzi, vi conviene mettere in difficoltà i colleghi che, se più ottusi di voi, non rientreranno nel 66% di meritevoli e così voi farete una figura meravigliosa davanti a tutta l’Italia, parenti e vicini di casa compresi. Sarete considerati, infatti, “docenti innovatori” e, dal port-folio col vostro curriculum (che verrà reso pubblico e messo on-line), tutto il globo terrestre sarà informato delle vostre prodezze d’insegnante. Anche i genitori, naturalmente, potranno finalmente chiedere le iscrizioni dei figli nelle scuole evidenziate come più degne, le quali saranno così più popolate ed avranno più finanziamenti e più personale.

Soltanto allora potrete ambire al ruolo di “docente catalizzatore” che divulgherà il suo brevetto coinvolgendo l’intera scuola o persino reti di scuole.

Se foste tanto sfortunati da capitare in una scuola dove i colleghi sono dei geni didattici, pensate alla possibilità di una “mobilità volontaria”, chiedendo di trasferirvi in una scuola-cacca, per meritarvi più facilmente il riconoscimento dei vostri meriti. Anche a questo si è pensato per una “Buona Scuola”.

Speriamo che l’aritmetica venga in soccorso: il 66% sarà un confine adeguato, visto che dovrebbe essere riferito al singolo Istituto Scolastico? E se i meritevoli fossero troppi o troppo pochi? Alla fine del triennio, per non avere residui, si potrebbero cedere alcuni crediti a scuole vicine?

Facciamo un calcolo …

Giuliana Bagliani