Numero 188, pag 3 - Novembre 2014

Sembra che siano tra i “poteri forti”, insieme alle banche, alla Confindustria ed alla Merkel.

Sembra che abbiano bloccato, negli anni, ogni riforma e difeso soltanto gli interessi dei loro iscritti e i loro diritti acquisiti.

 

Insomma, i sindacati sarebbero una delle cause determinanti per l’indebitamento pubblico, per la disoccupazione giovanile e per la mancata risposta al mercato globale. E forse anche per altro.

E la Gilda degli Insegnanti sarebbe capace di tanto?! Andrebbe “punita” togliendole ogni diritto di contrattazione, di organizzazione interna (trasparente, questo è ovvio e sacrosanto), di presenza nelle scuole, di consulenza ai colleghi?

In questi giorni di dibattiti e di esternazioni rancorose verso i sindacati, rivolte in modo generico a tutti, mi sono ricordata di mia madre, maestra per quarant’anni: “Quando si va in pensione – mi diceva - si va poi al sindacato, per aiutare i colleghi più giovani.”

E invece… devo aver fatto tanti danni. Chiedo perdono: non ne ero consapevole.

Ora so e, con scienza e coscienza, riempirò il mio tempo libero soltanto di piacevolezze futili, che non possano incidere sul futuro dell’intera umanità.                                 G. B.