Numero 205, pag 6-7 - Novembre 2018

Pillole per la sopravvivenza

Il fondamento della legge 107 del 2015, impropriamente chiamata Buona Scuola, è la risposta alla nostra vocazione alla servitù volontaria”. (Antimo Di Geronimo).

 

CHIAMATA DIRETTA

Innanzi tutto: la CHIAMATA DIRETTA DEI DOCENTI DA ASSUMERE, scelti dai Dirigenti scolastici per il loro “merito” e selezionati in base ad un curriculum auto-prodotto e ad un colloquio tra i due interessati. Sistema che presenta aspetti di strapotere dirigenziale e di conseguente sudditanza: la Costituzione riconosce che il MERITO è dimostrato:

  1. a) con il superamento di un concorso b) con l’esperienza.

La decisione, per quest’anno, è stata sospesa con un patto tra il Governo e le Organizzazioni sindacali…ma per il futuro si dovrà provvedere con un passaggio al Parlamento, se si vuole annullare del tutto quest’obbrobrio.

 

MERITO E CONTRATTAZIONE

Nonostante le disposizioni contradditorie dell’ARAN, spetta ora alla RSU contrattare col Dirigente scolastico sul Bonus premiale per i meritevoli. Il Comitato per il merito continuerà a decidere i criteri in base ai quali il Dirigente identificherà gli insegnanti bravi; la Contrattazione d’Istituto stabilirà la percentuale dei premiandi (si auspica ampia) e i compensi minimi e massimi da assegnare. La RSU può anche non sottoscrivere alcun accordo.

Sempre riguardo al bonus merito, purtroppo, anche il neo-Ministro Bussetti ha sostenuto che “I migliori vanno premiati.” I Migliori…in che senso? E chi può dire chi è il migliore? In qualità o in quantità?

Il Codice Civile ci obbliga al lavoro “con l’ordinaria diligenza del buon padre di famiglia” e, nel caso così non fosse, si evidenzierebbero “inadempimenti della prestazione”. Non ci sono obbligazioni di risultato (es. alunni con successo formativo a prescindere da ogni altro fattore che incida nella loro vita), bensì obbligazioni di mezzi (es. strategie da applicare).

Tutti vanno considerati bravi e meritevoli (di stima, rispetto, stipendio decente, conseguente pensione dignitosa…). Si puniscano quelli che non lo sono!

Il Ministero premia il personale ATA e i Dirigenti scolastici, eppure hanno deliberato di averne bisogno. In presenza, però, di un incarico non desiderato e il cui mansionario spesso è sconosciuto e ampliato a dismisura, basta scrivere al Dirigente o far verbalizzare al Collegio che non si accetta l’incarico, diverso dal rinunciarvi in corso d’opera. A quel punto si è liberati da ogni obbligo.

 

FORMAZIONE

La FORMAZIONE, anche col nuovo Contratto nazionale, continua ad essere un diritto e, pertanto, non un obbligo. Gli insegnanti STUDIANO, inevitabilmente. Se qualcuno si sentisse costretto, dal Dirigente o dal Collegio dei Docenti, è opportuno che dichiari per iscritto anche a verbale del Collegio: “Intendo aggiornarmi attraverso lo studio personale per la preparazione delle mie lezioni, pertanto non sono interessato all’offerta di formazione della scuola”. Giuliana Bagliani

tutti una funzione ancillare rispetto al rapporto dell’alunno con l’insegnante: l’essenza della scuola, fin dai tempi antichi. Non basta: ora sono innalzati agli altari del merito pure i colleghi che assumono incarichi organizzativi e gestionali che competerebbero ad altri, arrogandosi persino il diritto di redarguire i docenti!

 

INCARICHI AGGIUNTIVI ED OBBLIGO DI ACCETTAZIONE

Esiste la figura del Coordinatore di classe, come le altre figure pagate col FIS.