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Categoria: Luglio 2018
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Numero 204, pag 2 - Luglio 2018

Su iniziativa della Gilda degli Insegnanti di Treviso, sempre in prima linea nella difesa e valorizzazione della professione docente, il 31 maggio scorso il Liceo Da Vinci ha ospitato un corso di formazione ed aggiornamento di particolare interesse per il mondo della scuola dal titolo: "Emergenza burn-out - Professione docente o missione impossibile?".

L´incontro ha affrontato il tema della prevenzione, formazione e gestione dello stress lavoro correlato in ambiente scolastico. La numerosissima partecipazione raggiunta e l´affollamento dell´aula magna hanno testimoniato il livello di interesse suscitato dall´iniziativa, poiché la tematica rispecchia lo stato di malessere percepito dagli insegnanti a causa dello stress a cui è sottoposta la categoria, accentuato anche dall´impressionante dilagare di aggressioni sia fisiche che verbali.

L´evento si è posto l´obiettivo di cercare assieme soluzioni di tipo normativo a tutela di una professionalità sempre più a rischio, auspicando una riappropriazione dell´autorevolezza e del prestigio del ruolo docente. Illustre relatore del convegno è stato il dr. Vittorio Lodolo D´Oria, medico specialista, esperto in patologie professionali degli insegnanti, che ha a suo attivo numerose pubblicazioni sul tema, corsi di formazione e varie ricerche scientifiche.

Lodolo D´Oria da tempo si sta battendo per la tutela della categoria dei docenti, la sua iniziativa più recente indirizzata alla nuova legislatura è stata una petizione per modificare le maggiori criticità che influenzano il livello di malessere. La sensibilizzazione al tema ha avuto un importante riscontro con il recente contratto degli insegnanti che all´art. 22 introduce la materia della tutela della salute nell´ambiente di lavoro e l´individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro correlato e di fenomeni di burn-out.

Tuttavia il dr. Lodolo D´Oria ha puntualizzato come il MEF, pur custodendo i dati relativi alle inidoneità all´insegnamento, non li abbia mai diffusi, impedendo in questo modo che le patologie psichiatriche, stimate per l´80% fra le cause di inidoneità, vengano riconosciute come malattie professionali, primo step per avviare le conseguenti azioni di prevenzione. La prevenzione però, si sa, rappresenta un costo per lo Stato, quindi gli insegnanti continuano ad ammalarsi e le riforme previdenziali sono passate sulla loro testa senza considerare l´incidenza delle patologie professionali che si ipotizza siano dovute ad una serie di fattori specifici del lavoro del docente, come ad esempio il rapporto duraturo, quotidiano e quasi ossessivo con l´utenza, per cicli di 3 o 5 anni in cui l´utenza ad ogni ciclo ringiovanisce mentre l´insegnante invecchia (effetto Dorian Grey capovolto) e così via.                                            

Michela Gallina