Numero 203, pag 3 - Maggio 2018

PARTE ECONOMICA (obbligatoriamente annuale)

A cura di Giuliana Bagliani

 

  1. Iniziare la trattativa già a metà settembre per finire a novembre, chiedere per iscritto al DS la convocazione della RSU con le OO.SS. territoriali rappresentative (ex provinciali) e firmatarie del CCNL nazionale, proponendo giorno e ora (bastano due firme, la maggioranza della RSU). Gli incontri vanno concordati e il monte ore annuo di permessi (25’30” X n° dei dipendenti della scuola) serve per questi incontri. Chiedere, nella lettera, anche l’invio anticipato della proposta contrattuale del DS, documento-base indispensabile per iniziare la trattativa.
  2. Acquisire contestualmente l’informazione (sempre scritta) su eventuali residui del FIS dell’anno scolastico precedente e sui pagamenti che dovevano essere effettuati entro agosto. Perché ci sono residui? Della parte ATA o di quella dei docenti? Attività non svolte? Rendicontazione autocertificata non presentata a giugno?

Gli eventuali residui si riversano alle due categorie distintamente: residui ATA agli ATA, residui insegnanti agli insegnanti.

  1. Bonus premiale ai docenti per il merito: quanti soldi e a chi? (informazione iscritta). Novità: la RSU contratta l’assegnazione dei soldi…ma i criteri sono ancora stabiliti con il precedente sistema. Si potrà verificare la congruenza tra i criteri e il premio.
  2. Quali entrate oltre al FIS compenseranno docenti e ATA? Dal MIUR (Aree a Rischio, lingue minoritarie, Alternanza Scuola-Lavoro …), dalla Regione (Progetti delle 4 Aree…), dai PON europei, da privati ….? Una stessa attività non dovrebbe essere compensata da fondi con provenienze diverse: evitare che sia pagata due volte!
  3. Detrarre dal FIS iniziale non solo la quota per il DSGA ma anche, e per gli stessi motivi, i compensi per i 2 (due) Collaboratori del DS, cioè prima della divisione in % (tra docenti e ATA) della quota restante. Sia il DSGA che i 2 Collaboratori lavorano per il generale funzionamento della scuola e il “peso economico” di ciò dovrebbe essere a carico del DS; almeno, che pesi sia sugli insegnanti sia sugli ATA. PROPOSTA GILDA!
  4. La quota per i due Collaboratori deve considerare se, grazie anche al personale aggiunto (ex potenziamento) hanno un semi-esonero o comunque una riduzione delle ore di insegnamento, per le quali sono comunque pagati con lo stipendio. La quota potrebbe essere più alta invece se il DS è in reggenza.
  5. le percentuali docenti e ATA: calcolata a “testa”, come in entrata. Penosa la contrapposizione tra le due categorie per dimostrare chi sta peggio e ottenere di più … sempre e comunque deciso a favore degli ATA! È una PROPOSTA GILDA. (che chiede da sempre contratti nazionali separati e specifici, a beneficio di entrambe le categorie)
  6. La RSU non può modificare le scelte delle attività aggiuntive deliberate dal Collegio dei docenti (il quale, però, deve progettare compatibilmente con le risorse a disposizione - farsi rilasciare copia della mail con cui il MIUR comunica quanto spetta al singolo istituto come quota FIS: è da quella cifra che nasce ogni calcolo conseguente! Arriva a settembre. - Non frammentare le attività in troppi impegni organizzativi/progettuali!) e calcolare quante ore AGGIUNTIVE DI INSEGNAMENTO (€35,00 lorde all’ora) e quante ore FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO (17,50 all’ora) saranno necessarie per ogni attività (comunque facoltativa, utile ma non indispensabile: l’indispensabile rientra nello stipendio, non nel FIS)
  7. La RSU+il DS+le OO.SS. territoriali quantificano i compensi da offrire e, per gli impegni non riconducibili ad orari precisi, anche un compenso a forfait (ESCLUSO per LE ORE DI INSEGNAMENTO, a € 35,50 lorde all’ora!)
  1. Se il FIS non basta o avanza si rispedisce il problema al Collegio che cancella/riduce/aggiunge attività.
  2. Ottenere il “Piano delle attività” (deliberato dal Collegio a inizio anno sulle 40 ore +40 ore + orario di insegnamento): se l’orario ha troppi “buchi” (2 ore settimanali di “buco” o più) il disagio si configura come “flessibilità organizzativa”: es. 2 ore settimanali…€ 20,00 per 33 settimane, 3 ore… Ricordarsi che gli ATA hanno diritto ad un orario continuato e gli insegnanti no, si rimedia con la flessibilità. Se non bastano i soldi a disposizione…che si predisponga un orario più compatto! La stesura dell’orario compete al D:S: …ed ha 2 suoi Collaboratori che possono aiutarlo, delegati a questo compito.
  3. Prima di firmare il Contratto è preferibile – ma non obbligatorio – che la RSU convochi un’assemblea (anche due separate: docenti/ATA) presentando la proposta del DS e quanto si era fino a quel momento proposto o concordato. Accettabili altre forme di consultazione del personale. La RSU può invitare all’assemblea anche le OO.SS. territoriali, però solo se tale presenza di “esterni” risulterà dalla richiesta della RSU stessa e dalla Circolare che emanerà il DS.
  4. La bozza di Contratto, siglata e accompagnata da una Relazione Tecnica predisposta dal DSGA, deve essere sottoposta all’approvazione di 2 Revisori: uno nominato dal MIUR ed uno dal MEF (Ministero dell’Economia e della Finanza). Se i Revisori eccepiscono qualcosa di irricevibile, devono scriverlo in un apposito verbale e il DS deve riaprire il tavolo della trattativa per sanare la situazione segnalata.
  5. ..…Il contratto finalmente entra in vigore…..
  6. Il DS conferisce gli incarichi in forma scritta, individuando le persone con le competenze più adeguate (se i nomi dei disponibili non sono già emersi nel Collegio). La formalizzazione di ciò deve contenere: nome, elenco degli impegni (non soltanto un generico “referente di plesso/succursale” “coordinatore di classe”…per evitare impegni aggiunti a sorpresa in tempi seguenti), ammontare del pagamento.
  7. Il docente può accettare o meno, valutando la proporzionalità tra il carico di lavoro e il compenso. Se nessuno accetta, quella data attività decade.
  8. NON SI LAVORA PRIMA DELLA FORMALIZZAZIONE DELL’INCARICO, quindi solo DOPO la firma del Contratto d’Istituto. Metodo, questo, utile anche per accelerare la stipula del Contratto.
  9. Uscite didattiche oltre il proprio orario e viaggi d’istruzione: il FIS non ce la farebbe a sostenere la spesa! Sarebbero ore aggiuntive di insegnamento (con gli alunni il docente ha sempre in capo le responsabilità civili e penali analoghe a quelle in aula/palestra/laboratorio/corridoio/atrio/scale/cortile…) e i soldi allora non basterebbero. Rimborsi per spese (ex diaria): possibile soltanto se il Consiglio d’Istituto ha fondi (del MIUR per il cosiddetto funzionamento o residui non vincolati) e decide di destinarli a ciò, quindi anche in questo caso poco o nulla si può ottenere. Scorretto inserire nella quota degli studenti le spese dei docenti.

 

PARTE NORMATIVA

  1. Assegnazione ai plessi/succursali/classi/attività. 3 soli concreti e oggettivi criteri (si spera analoghi al parere espresso dal Collegio, in conseguenza dei criteri generali fissati dal Consiglio d’Istituto);
  2. a) garantire al docente il diritto alla continuità nella sede e nelle attività;
  3. b) la continuità non contrasta con la richiesta individuale di cambiamento (scritta a giugno o prima possibile);
  4. c) in caso di concorrenza si rispetta la graduatoria interna d’Istituto.
  5. Utilizzazione dell’Organico dell’Autonomia (in cui sono tutti, ormai!) - nel rispetto del punto precedente: a) in classe b) su Progetto c) a disposizione per supplenze di colleghi, assenti fino ad un massimo di 10 giorni. Solo nel caso c) il DS non può assumere un supplente per sostituire chi è assente; il caso b) non può trasformarsi a piacimento nel caso c), interrompendo la realizzazione del progetto assegnato. Ovviamente, chi è a disposizione ed è inoccupato NON deve lavorare in Segreteria o in bidelleria: l’insegnamento non è fungibile
  6. 3. TUTTI (casi a - b – c precedenti) devono avere un orario fisso settimanale, depositato in Segreteria e non modificato unilateralmente durante l’anno: non si è pagati per la “reperibilità” e si ha diritto al rispetto alla propria vita privata.
  7. I docenti della primaria non possono essere supplenti nell’infanzia e viceversa: il comma 85 della legge 107/2015 prevede che il docente assente possa essere sostituito soltanto da un altro docente appartenente ad un “ruolo di grado superiore”. L’unico ordine di scuola diviso in GRADI è la scuola secondaria (di I e di II grado), infanzia e primaria sono ORDINI di scuola diversi, non GRADI. Ora comunque stanno per arrivare insegnanti “potenziatori” anche per l’infanzia, pochissimi.
  8. Attenzione alla Regolamentazione dei comportamenti in caso di scioperi e di chiusure degli edifici (seggi elettorali, maltempo, derattizzazione, terremoto…): se, per qualsiasi motivo, è impedito lo svolgimento del lavoro per cause esterne alla propria volontà, si è liberati dall’impegno verso il datore di lavoro (Codice Civile, art.1256).
  9. Registri elettronici: cambiare le credenziali di accesso almeno ogni 3 mesi e immediatamente se dati ad un supplente che ha terminato l’incarico. Se non è garantito il collegamento e un computer in ogni aula/classe si usa ancora il cartaceo.
  10. Diritto alla DISCONNESSIONE (novità); si rimane connessi per comunicazioni di servizio soltanto se:
  11. a) la scuola fornisce la strumentazione e garantisce il collegamento,
  12. b) durante il proprio orario di LAVORO (non di SERVIZIO, che è altra cosa!)
  13. Cambi di orari per scambi tra docenti: occorre una richiesta scritta e l’autorizzazione del DS. Non c’entra con le Ferie (art. 13 del CCNL) e neppure con i Permessi retribuiti (art. 15 del CCNL).

RIDUZIONE dell’ORA DI LEZIONE (non di insegnamento!) comporta l’uscita anticipata degli alunni. Se il Collegio decide ciò per ragioni didattiche deve esplicitare quali esse siano (sportello di ascolto? Recuperi/approfondimenti per apprendimenti specifici?….) E I DOCENTI SONO TENUTI AL RECUPERO delle ore di insegnamento pagate ma non effettuate (la cosiddetta “minutaglia”). Se la decisione è stata presa dal solo Consiglio d’Istituto per motivi logistico-organizzativi su richiesta di famiglie o studenti, i docenti subiscono la decisione e non hanno da effettuare alcun recupero orario.

I minuti di ricreazione non interrompono l’insegnamento, come precisato dall’ARAN (=MIUR).

NB Avere sempre in mano almeno l’art. 6 (Relazioni a livello di istituto), l’art. 88 (Indennità e compensi a carico del Fondo d’istituto), l’art. 28 (Attività di insegnamento) e l’art. 29 (Attività funzionali all’insegnamento) del CCNL.