Numero 188, pag 6 - Novembre 2014

E' successo ad una nostra iscritta la quale avvalendosi dell'opzione: 57 anni di età e 35 di contributi, accettando la drastica riduzione della rata pensionistica che tale opzione comporta, è stata messa in quiescenza a partire dal 1° settembre 2014. L'insegnante di cui stiamo parlando aveva inoltrato per tempo la domanda dopo essersi fatta assistere da un patronato il quale le aveva fatto notare come le mancasse qualche giorno al raggiungimento del requisito di età.

 

Ma al 31 maggio (termine fissato per il silenzio assenso) l'Ufficio Territoriale della sua provincia non aveva eccepito obiezioni, infatti con regolare provvedimento la collocava in pensione dal 1° settembre, dopo aver provveduto ad una nuova assunzione a tempo indeterminato per coprire il posto vacante lasciato libero dalla pensionanda. Ebbene il 22 settembre scorso la nostra iscritta ha ricevuto una raccomandata dell'INPS che le comunicava l’assenza di requisiti e dichiarava l'impossibilità di erogarle la pensione. Al momento della presentazione della domanda fortunatamente l'insegnante aveva compilato anche la dichiarazione con la quale precisava: “La sottoscritta dichiara la volontà di non interrompere il rapporto d’impiego, nel caso venga accertata la mancata maturazione del diritto al trattamento di pensione.”

Risultato? L'interessata ha dovuto incassare un colpo che sicuramente non ha giovato alla sua già precaria salute fisica, stava infatti iniziando a gustarsi il periodo di pensione che è svanito come un sogno in una manciata di secondi: il tempo di leggere lo stringato quanto mai chiaro responso dell'INPS. L'"ex-pensionata" si è dovuta rivolgere al nostro sindacato per chiedere con una diffida il reintegro nel posto di lavoro. Vedremo se questo sarà sufficiente o se si renderà necessario l'intervento di un legale per sanare una situazione nata da un errore comunque commesso dall'Ufficio scolastico territoriale il quale non ha effettuato il dovuto controllo entro i tempi oppure ha sbagliato i conteggi.

E l'insegnante assunta a tempo indeterminato che destino avrà? Sicuramente ora che ha un contratto sottoscritto in mano, l'amministrazione non potrà recedere dallo stesso, salvo sobbarcarsi l'onere di pesanti risarcimenti. Chi ne risponderà?M.G.