Numero 200, pag 1 - Settembre 2017
A due anni dall’approvazione della legge 107/2015 il fallimento totale della cosiddetta “Buona Scuola” è sotto gli occhi di chiunque ne verifichi le premesse ed i risultati.
Consiglio vivamente ai lettori di andare a ripescare su Youtube l’irripetibile intervento televisivo dell’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Davanti ad una lavagna, Renzi, illustrò i cardini della legge:
- Più alternanza scuola lavoro e conseguente aumento dell’occupazione giovanile;
- Aumento della cultura umanista;
- Più soldi agli insegnanti meritevoli;
- Autonomia e organico stabile:
- Niente presidi RAMBO;
- Falsi i licenziamenti dopo 36 mesi dei precari;
- Estensione di asili nido e scuola dell’Infanzia.
Andiamo ora alla realtà:
- La generalizzazione ed il raddoppio delle ore di alternanza scuola-lavoro stanno creando un sacco di difficoltà, soprattutto a danno dello svolgimento dei programmi scolastici e, in taluni casi, si evidenzia uno sfruttamento degli studenti;
- L’aumento della cultura “umanista”, probabilmente intendeva umanistica, non si è realizzato, anche perché l’organico “potenziato”, come è ben noto, è stato attribuito a caso e non secondo un piano preciso e comunque è spesso stato relegato alle sostituzioni degli insegnanti assenti;
- I 200 milioni dei “soldi in più agli insegnanti” hanno costituito semplicemente un aumento del “fondo”, gestito in modo spesso discrezionale e teso semplicemente a premiare i collaboratori del Dirigente;
- E’ del tutto falso che si sia realizzata la continuità dell’insegnamento e che l’organico si sia stabilizzato. Esattamente come prima ci sono l’organico di diritto e quello di fatto, con spostamenti degli insegnanti analogamente a prima. Come aggravante, è stata inserita l’incostituzionale modifica della chiamata diretta del Dirigente, con modalità burocratiche e responsabilità che nella maggior parte dei casi gli stessi dirigenti rifiutano. Un totale flop.
- I disagi nella mobilità si sono amplificati non poco con l’istituzione degli “ambiti territoriali”.
- Sicuramente la legge renziana ha aumentato i poteri dei presidi, e talvolta anche le prepotenze;
- I licenziamenti dopo i 36 mesi per i precari non sono una bugia, stanno scritti lapidariamente nella legge e, fra un anno comincerà la devastazione ed il contenzioso;
- L’estensione degli asili nido e della scuola dell’Infanzia, ad oggi, è un semplice enunciato. Nella realtà, alla Scuola dell’Infanzia, non è stato attribuito il potenziamento dell’organico e, addirittura le insegnanti di quest’ordine di scuola sono rimaste escluse dalla stabilizzazione.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Rino Di Meglio