Numero 199, pag 4 - Marzo 2017

La nostra Organizzazione sindacale ha sorpreso e diffidato un D.S. nel tentativo di svilire il collegio come organo “collegiale”, creando un pericoloso precedente.

 

L’illuminato capo d’Istituto ha convocato un “collegio docenti unitario” (come si legge nell’oggetto della convocazione)  ma organizzato in due sedute separate (poche idee ma ben confuse?). Cestinato, dunque, il principio aristotelico di non contraddizione: “scisso è bello”...forse… sicuramente più debole! La partecipazione degli insegnanti all’una o all’altra seduta dipendeva dalla loro collocazione alfabetica (ma avrebbe potuto seguire criteri anche ben più fantasiosi: perché non grassi e magri o biondi e mori…).

Il motivo dichiarato a supporto di tale “sperimentazione” doveva essere una maggiore fluidità di discussione all’interno di un gruppo ridotto di docenti rispetto al collegio plenario. Si osserva con stupore che viene convocato proprio un Collegio Docenti definito “Unitario” ed incredibilmente spezzato in due assemblee o “sotto-collegi” composte da metà docenti ciascuna.

Appare evidente che, impedendo il confronto fra tutti gli insegnanti, venga meno quell'unitarietà di discussione e rispetto della democrazia, prerogativa fondante dell'Organo Collegiale, il quale deve necessariamente operare con l'apporto e la partecipazione di tutti i docenti per garantire un'unità d'intenti e di azioni nelle scelte didattiche della scuola. Già questa considerazione sulla funzione istituzionale e sul ruolo del Collegio tende ad escludere la legittimità della convocazione.

Sotto il profilo normativo, va richiamato l'art. 7 del  D.lvo 297/94: “il Collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nel circolo o in istituto, ed è presieduto dal direttore didattico o dal preside (…)”. L'articolo non ammette scomposizioni dell'organo collegiale che dev'essere unitario. Diversamente, verrebbe meno la “collegialità”, presupposto per il suo funzionamento e quindi qualsiasi discussione e soprattutto qualsiasi delibera venisse adottata in una situazione difforme da quella prevista dalla legge sarebbe radicalmente e insanabilmente nulla. Chiediamo ai colleghi di vigilare su queste iniziative che partono come bizzarre, poi diventano uso consolidato ed infine norma, salvo aver perso per strada un organo collegiale, l’unico in cui le decisioni dei docenti contino ancora.                                                           M.G.