Numero 197, pag 7 - Dicembre 2016

Anche per quest’anno è stato stanziato il bonus di 500€ per le spese di aggiornamento, e anche per quest’anno il Ministero non è riuscito a fornirci materialmente una card con cui effettuare le spese ma, con 3 mesi di ritardo ha attivato una procedura a dir poco cervellotica: il “borsellino elettronico” per consentirci di spendere l’importo attribuito. Una strategia per farci desistere dallo spendere il bonus?

 

Il percorso ad ostacoli inizia con il primo step: acquisire un’identità digitale scegliendo una fra 4 procedure messe a disposizione dai gestori INFOCERT, POSTE, TIM, SIELTE. Non sarebbe stato più semplice utilizzare le credenziali di accesso alle istanze on line di cui tutti siamo già in possesso? Secondo step: produrre dei buoni acquisto sulla piattaforma digitale www.cartadeldocente.istruzione.it scegliendo il prodotto fra quelli offerti dagli enti accreditati. Dopo una serie di difficoltà e una notevole perdita di tempo legati all’acquisizione dell’ID, su cui intendo sorvolare, io che vivo in provincia di Treviso, ho scoperto che il cinema accreditato più vicino si trova a Roma! Non solo, prima di effettuare degli acquisti importanti sono abituata a confrontare le offerte di più esercizi commerciali, ora però sarò costretta ad attingere solo da quelli accreditati che, al momento sono ancora molto pochi. Tutti questi fastidi per poter usare i soldi MIEI? Diciamo che se il Ministro dell’istruzione era già in caduta libera nell’indice di gradimento, con questa mossa non si è certo garantita un recupero di consensi!

Nel comunicato MIUR del 12 novembre si legge: il portafoglio elettronico “consentirà di alleggerire dalla burocrazia e dalle procedure di rendicontazione” forse alleggerirà il lavoro delle segreterie delle scuole, ma sicuramente ha intasato quello degli uffici postali (dove sembra meno impossibile riuscire ad acquisire l’ID) e soprattutto ha appesantito di non poco la burocrazia a carico di ciascun insegnante.

Ma non è finita, il primo comunicato escludeva dalla possibilità di recuperare le spese effettuate dal 1° settembre al 30 novembre, solo dopo una sollevazione generale, il MIUR ha messo una pezza alla gaffe trovando il modo di rendicontare anche le spese precedenti. A differenza di quanto affermato fino ad ora dal MIUR, le somme non spese sono cumulabili negli anni successivi e questa è l’unica notizia positiva anche se giunge tardiva. Quindi il docente che non ha speso interamente la cifra dell´anno scolastico 2015/2016 la potrà spendere entro il 31 agosto 2017. Se la spesa supera i 500,00 euro è consentito il mix di pagamento (parte card, parte personale).

Rimangono comunque tra gli altri aspetti deludenti che i precari vengano esclusi, anche per l’anno 2016-17, dalla possibilità di fruire del bonus, proprio loro che ne avrebbero maggior bisogno.

Infine saranno attivati anche call-center dedicati ai soli docenti per chiarimenti e risoluzione delle problematiche incontrate nell´utilizzo della piattaforma. Quindi si dava già per scontato che si sarebbero create delle problematiche, perché non si è pensato al modo di evitarle?

M.G.