Numero 195, pag 1 - Giugno 2016

A salvaguardia della gestione democratica dell'associazione e come previsto da statuto, in tutte le province d'Italia, hanno avuto luogo i congressi per il rinnovo delle cariche direttive della Gilda degli Insegnanti e dei suoi Organismi di controllo. Ogni Direzione provinciale ha poi eletto i delegati all'Assemblea Nazionale, chiamati, a loro volta, ad eleggere il coordinatore nazionale, i componenti della direzionale nazionale e tutti gli organismi statutari.

 

Quest'anno l'Assemblea Congressuale, XIX Congresso Nazionale della Gilda degli Insegnanti,  si è tenuta a Perugia dal 20 al 22 maggio ed ha rieletto Rino Di Meglio Coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti con ben il 93% delle preferenze espresse. Rino Di Meglio, grazie all'enorme consenso ottenuto, guiderà così il sindacato per il prossimo quadriennio 2016/2020 e a lui vanno le più vive congratulazioni e l'augurio di buon lavoro assieme alla squadra che lo affiancherà nella Direzione nazionale.

Nel suo discorso di insediamento il neo rieletto coordinatore nazionale ha ripercorso le tappe del suo ultimo mandato sottolineando le importanti battaglie vinte, come quelle per il recupero degli scatti di anzianità relativi agli anni 2010, 2011 e 2012, per i precari con la sentenza della Corte di Giustizia Europea, e contro l´aumento dell´orario di lavoro all´epoca del ministro Profumo.

"In questi quattro anni - ha detto Di Meglio - la Gilda degli Insegnanti ha vissuto una forte crescita, con un consistente incremento degli iscritti e di voti alle ultime elezioni delle RSU. Nei prossimi quattro anni ci impegneremo ulteriormente per rendere la nostra organizzazione ancora più forte e rappresentativa, con la consapevolezza di essere, prima ancora che un sindacato, un´associazione dedita alla valorizzazione della professione docente".

"Le sfide che ci attendono sono complesse - ha proseguito Di Meglio - prime fra tutte quelle contro la legge 107/2015 e per il rinnovo del contratto. Per contrastare le gravi storture della Buona Scuola, in particolar modo la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici e gli ambiti territoriali che privano gli insegnanti della titolarità di cattedra, è fondamentale incrementare la raccolta delle firme per il referendum, così da renderlo strumento di pressione politica.

L´obiettivo è mettere il governo nella condizione di riformulare la legge e, nel frattempo, percorrere la strada dei ricorsi".

Sul fronte del rinnovo contrattuale, il Coordinatore nazionale non ha nascosto le forti preoccupazioni per le scarse risorse economiche disponibili: "Mettere nel piatto pochi spiccioli dopo sette anni di blocco e un impoverimento costante del potere di acquisto degli insegnanti - ha affermato Di Meglio - rivela l´intenzione del governo di non voler contrattare, bensì di mortificare il ruolo del sindacato. Per arginare questa pericolosa deriva autoritaria, bisognerà recuperare l´unità sindacale con le altre organizzazioni e impedire che si intacchino ulteriormente le retribuzioni e che le condizioni di lavoro peggiorino ancora di più". Il timore infatti è che il governo miri a far rientrare. nell'eventuale nuovo contratto, gli aspetti peggiorativi della condizione docente contenuti nella Legge 107:  carriera, merito, flessibilità di orario e di materie di insegnamento, dilatazione del periodo di insegnamento, aggiornamento senza riconoscimento economico e così via. Il ricatto per la categoria sarebbe inaccettabile.

Michela Gallina