Numero 195, pag 1 - Giugno 2016

Purtroppo per coloro che sono entrati in ruolo nel corrente anno scolastico, le preoccupazioni non  sono terminate, ma all'orizzonte si affacciano inquietanti incertezze. 

Una mente classificabile fra il diabolico e il perverso è riuscita infatti a concepire un sistema di regolamentazione (?) dei trasferimenti a dir poco raccapricciante.

 

Per effetto delle disposizioni normative della 107, esclusivamente i docenti assunti in ruolo entro il 2014-15 e i neo-assunti nelle fasi zero ed A hanno potuto chiedere il trasferimento scegliendo la sede scolastica di destinazione come da vecchio copione, ma solo qualora la loro scelta fosse rientrata all'interno della provincia... altrimenti, al di fuori della provincia, sarebbero stati catapultati in una fregatura colossale che avrebbe fatto perdere loro il diritto alla sede definitiva di titolarità in cambio di un contratto triennale (rinnovabile!) su chiamata diretta del dirigente scolastico. Questi i più fortunati.

In ordine progressivo di sfortuna, procedendo come attraverso i gironi infernali, incontriamo poi gli assunti in fase B e C da graduatorie di merito di concorso, che hanno potuto scegliere gli ambiti all'interno della provincia in cui hanno assunto la titolarità (sempre che non avessero optato per uscire dalla provincia, perchè in quel caso si sarebbero accaparrati le rimanenze, ovvero gli ambiti scartati da tutti gli altri); e poi ci sono i neo-assunti delle fasi B e C da Graduatorie ad esaurimento che HANNO DOVUTO effettuare una mobilità giocandosi il posto su tutto il territorio nazionale. Proprio così. Questi ultimi infatti non hanno alcuna garanzia di poter lavorare all'interno della provincia di assunzione, ma saranno piroettati da un algoritmo ministeriale, su uno dei 100 ambiti o province indicati nella domanda, come i numeri di una roulette, algoritmo sul quale, tra l'altro, non esiste alcuna possibilità di controllo e trasparenza. Il sistemone informatico ministeriale assegnerà loro un ambito, chissà dove. Quindi, dopo decenni di onorata carriera, con tanto di famiglia a carico, si troveranno a dover fare le valige e partire per una nuova vita grazie alla 107? O a rinunciare per sempre alla carriera di docente per salvare la famiglia? Questi gli “insignificanti” tormenti degli insegnanti in questione  non pochi. E quando potranno sapere cosa l'algoritmo avrà scelto per loro in modo da potersi riorganizzare l'esistenza?

E poi... non è mica finita!

Dalla fase C in avanti saranno tutti comunque oggetto di chiamata diretta dei dirigenti scolastici, quindi mentre verrà assegnato loro un ambito sulla base, si spera, di un punteggio oggettivo (dal momento che hanno anche dovuto compilare un'impegnativa domanda di trasferimento con tanto di autocertificazioni di titoli culturali, di servizio, di esigenze di famiglia e quant'altro), sulla base di quali criteri saranno individuati e scelti successivamente dal dirigente scolastico che stipulerà con loro il contratto triennale? E qui si apre purtroppo un capitolo molto doloroso nella pagina della nostra sempre più fragile democrazia, un capitolo che potrebbe spalancare la strada a pericolosi meccanismi clientelari e di corruzione, con buona pace dell'articolo 97 della Costituzione il quale indica nell'imparzialità il principio guida che dovrebbe regolare l'accesso alla pubblica amministrazione.

Insegnanti considerati alla stregua di pedine, principi costituzionali calpestati... e la chiamano La Buona Scuola, figuriamoci se non lo fosse! Stiamo assistendo all'ennesimo sfregio per la categoria, uno sfregio che rischia di creare anche degli enormi problemi sociali: dietro a ciascuno di questi docenti ci sono famiglie, figli, scelte difficili e forse drammatiche, persone che rischiano di diventare dei migranti, loro malgrado, sia pure in suolo nazionale.

Corre l'obbligo a questo punto di sollecitare tutti i colleghi ad andare al più presto presso il proprio Comune di residenza a firmare per il referendum abrogativo contro questa riforma vergognosa e i suo devastanti effetti.

Michela Gallina