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Categoria: Giugno 2016
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Numero 195, pag 6 - Giugno 2016

Gli insegnanti stanno perdendo sempre più la loro autorevolezza, sia davanti agli alunni sia davanti alle famiglie. Bisogna, a questo punto, smetterla di dare troppa confidenza a questi ed a quelli, creando confusione nei ruoli.

 

Alla deprecabile accettazione del “tu” a tutti i livelli si è aggiunta la comunicazione via mail-smartphone-sms ecc. con un giro di chiacchiere inconcludente e spesso anche dannoso, un gossip scolastico senza controllo.

Come non bastasse, se qualche genitore trova da ridire per una qualsiasi ragione sui metodi dell’insegnante, sui contenuti scelti, sulla quotidianità in classe, sui compagni del proprio figlio… ecco la pretesa di indire un’assemblea “obbligando” i docenti e il Dirigente scolastico ad essere presenti. Tanto per dare sfogo pubblico ai loro sentimenti, per lo più negativi: avete mai sentito di richieste in tal senso per complimentarsi con gli insegnanti del lavoro svolto?

Conviene ricordare, quindi, la normativa da rispettare per indire un’assemblea dei genitori, per essere corretti e per pretendere correttezza.

Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Testo Unico), Titolo I – Organi collegiali della scuola e assemblee degli studenti e dei genitori, Capo I – Organi collegiali a livelli di Circolo e di Istituto, Sezione II, articolo 15:

Assemblee dei genitori

comma 1. Le assemblee dei genitori possono essere di sezione, di classe o di istituto.

Comma 3. Qualora le assemblee si svolgano nei locali del circolo o istituto, la data e l’orario di svolgimento di ciascuna di esse debbono essere concordate di volta in volta con il direttore didattico o preside.

  1. Nel caso previsto dal comma 3 l’assemblea di sezione o di classe è convocata su richiesta dei genitori eletti nei consigli di intersezione, interclasse o classe..
  2. Il Direttore didattico o il preside , …..autorizza la convocazione e i genitori promotori ne danno comunicazione rendendo noto anche l’ordine del giorno. L’assemblea si svolge al di fuori dell’orario delle lezioni.
  3. All’assemblea possono partecipare con diritto di parola il direttore didattico o il preside e i docenti rispettivamente della sezione, della classe o dell’istituto.”

 

Questa, in sintesi, la scaletta da seguire:

- il rappresentante di classe chiede al Dirigente scolastico l’autorizzazione dell’assemblea e la disponibilità di un’aula, indicando un orario compatibile con quello degli insegnanti  e l’ordine del giorno degli argomenti da trattare;

- il Dirigente scolastico dà/non dà l’autorizzazione;

- il rappresentante di classe informa i genitori ed i docenti coinvolti, consegnando a tutti  una copia della convocazione;

- il Dirigente scolastico ed i docenti hanno il diritto di essere presenti e di intervenire chiedendo la parola, se lo vogliono e lo considerano opportuno;

- il rappresentante di classe presiede l’assemblea; un altro genitore viene nominato Segretario verbalizzante;

- alla fine della riunione il verbale deve essere approvato dai presenti;

- copia del verbale deve essere consegnato al Dirigente scolastico ed ai docenti.

 

Così TUTTI penseranno prima di parlare, sapendo che i loro pensieri espressi saranno verbalizzati. Ognuno si prenderà la responsabilità di ciò che dice. Ed anche del tono di voce che usa.

Basta processi sommari a furor di popolo!

 

Giuliana Bagliani