Numero 194, pag 7 - Marzo 2016

Il 29 gennaio 2016, nella maestosa cornice del salone di palazzo Savorgnan a Venezia, ora sede dell’IIS Algarotti, si è parlato di scuola dell’infanzia.

 

Un convegno dal titolo: "Scuola dell'Infanzia ieri, oggi ma domani?"organizzato dall'Associazione docenti art. 33 della Gilda degli Insegnanti e che ha voluto dar voce ad un segmento dell’istruzione troppo spesso relegato in secondo piano dall’opinione pubblica e dai legislatori di turno.

In una sala gremita da docenti giunti da diverse regioni, il congresso ha avuto il suo inizio con un saluto-video del giudice Imposimato che ha ricordato come la scuola, costituzionalmente, sia un’istituzione dello stato al pari del parlamento e della magistratura, ma investita di maggiore importanza poiché finalizzata a fornire materiale umano.

Il giudice, citando le parole di Aldo Moro ”La scuola materna è il pilastro della scuola pubblica”, ha messo in guardia l’uditorio, portandolo a prender coscienza del tentativo messo in atto dal governo con la legge 107,  di privatizzare la scuola dell’infanzia statale.

Autorevoli personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e della politica (vedi programma dei lavori) hanno affrontato problematiche diverse, offrendo ai presenti un excursus storico della scuola dell’infanzia ed esaltando la sua attuale capacità formativa che ha raggiunto punte di eccellenza; notevoli interventi hanno dato interessanti spunti didattici ed hanno affrontato risvolti psicologici dei bambini in età dai tre ai sei anni.

Unanime, nei relatori, è stato il plauso e l’elogio per un’istituzione che ha saputo radicarsi sul territorio divenendo, di fatto, il primo gradino del sistema scolastico italiano grazie soprattutto alla competenza dei docenti che vi lavorano, al loro entusiasmo incrollabile ed allo spirito di abnegazione che li distingue.

Unanime la convinzione che un segmento di scuola fondamentale per la formazione di futuri cittadini debba essere incentivata, aiutata, potenziata.

Ed allora?

Proprio questo, probabilmente, era l’intento degli organizzatori: evidenziare e far riflettere sul fatto che una realtà scolastica riconosciuta fondante dell’istruzione, normativamente inserita all’interno degli istituti comprensivi, i cui docenti partecipano agli organi collegiali contribuendo alla stesura dei piani di attività rischia, ai sensi della nuova legge di riforma chiamata “La buona scuola”, di vedersi estromessa da tale sistema ed aggregata agli asili nido.

Hanno portato conforto le parole del Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio che ha confermato la volontà di impegno e di lotta affinchè la scuola dell’infanzia rimanga inserita nel sistema di istruzione, ricordando, a tal proposito, l’unicità della funzione docente.

Dalle sue parole ancora uno spiraglio di speranza nella constatazione che la realizzazione di quanto previsto nella delega al Governo voluta dalla 107 sul sistema integrato di 0-6 necessita di risorse economiche che, al momento, non risultano disponibili.

Un congresso con tanta carne al fuoco.

Auspichiamo  che sia solo il primo di una serie di confronti sulla scuola dell’infanzia che abbisogna, in questo momento, di voci che si alzino in suo favore, non solo per decantarne gli elogi, ma per difenderla da una proposta di legge che vuole annientarla.

Chiara Moimas