Numero 193, pag 7 - Dicembre 2015

La sentenza della Cassazione, la n. 21400 del 21.10,2015, ha inferto un ennesimo duro e gravissimo colpo alla nostra categoria, di cui non sentivamo assolutamente la necessità.

 

Il pronunciamento preclude tassativamente e definitivamente agli insegnanti il risarcimento in caso di incidente durante il tragitto casa-lavoro. Paradossalmente, nel momento in cui aumentano le richieste di spostamento da parte dell'amministrazione nei confronti dei dipendenti: corsi di formazione, incontri con l'asl, completamento dell'orario su altri plessi (scavalco) e quant'altro ci troviamo di fronte ad una sentenza che riconosce il diritto al risarcimento solo nel caso in cui il sinistro avvenga all'interno della scuola e sue pertinenze, circoscrivendo la tutela al solo svolgimento di attività didattiche.

Nel caso specifico, la vicenda giudiziaria nei confronti dell'INAIL, per un incidente avvenuto mentre l'insegnante si recava ad un corso di aggiornamento obbligatorio, è iniziata ben 17 anni fa: accolta in primo, rigettata in secondo e terzo grado.

Si tratta di una sentenza che deve farci riflettere e soprattutto desistere nel dare la nostra disponibilità incondizionata agli spostamenti, altrimenti ci troviamo doppiamente gabbati: maggior carico di lavoro, con uso ed usura di mezzi propri, a fronte di nessuna tutela.                                                                             M.G.